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Guida all’uso degli hashtag su Instagram nel 2024

Cambia Instagram, cambia l’uso dei famigerati tag muniti di cancelletto. Ecco la nostra guida aggiornata per usare gli #hashtag al meglio.
guida all'uso degli hashtag su Instagram nel 2024

Guida all’uso degli hashtag su Instagram nel 2024

Come promesso in uno dei nostri ultimi post, torniamo a parlare della questione hashtag su Instagram. Una necessità emersa dai recenti cambiamenti di questo social e dai dati del nostro sito (dove l’articolo intitolato “come scegliere e usare (per bene) gli hashtag su Instagram” è diventato uno dei più letti e meglio posizionati). Ecco perché abbiamo pensato a un aggiornamento.

Vale a dire: dato che Instagram è cambiato, cerchiamo di capire se quello che abbiamo detto finora vale ancora e, soprattutto, come usare gli hashtag su Instagram nel 2024. Se quindi ti occupi di comunicazione digitale o gestisci da solə la comunicazione online della tua attività, entra nell’argomento insieme a noi. Ti forniremo una mini guida in linea con gli ultimi trend della piattaforma.  

Ecco il sommario:

  • Recap di cosa sono gli hashtag
  • Come li abbiamo usati finora 
  • Cosa è cambiato nel frattempo su Instagram 
  • Ma quindi ha ancora senso mettere gli hashtag su Instagram?
  • Quanti hashtag usare nel 2024
  • Dove mettere gli hashtag su Instagram
  • 5 consigli di buon senso sull’uso degli hashtag nel 2024
  • 2 eccezioni che confermano la regola
  • Cosa dice Instagram “in persona” sull’argomento 

Recap di cosa sono gli hashtag di Instagram

Gli hashtag sono l’unione di una o più parole, numeri, emoji preceduta dal simbolo cancelletto #. Rappresentano una sorta di etichette (tag per l’appunto) che catalogano e raccolgono i contenuti pubblicati su Instagram. Sono cliccabili, ricercabili (caratteristiche sulle quali torneremo tra poco) e li puoi pure seguire come fai con gli amici, i marchi, i negozi, gli influencer, i ristoranti e così via. 

Sono venuti alla ribalta su Instagram dopo essere nati su Twitter, che nel frattempo è diventato X, per individuare i trend di discussione. Ma a cosa servono su IG? Bella domanda! Fino all’anno scorso avremmo potuto dirti che potevano aiutarti a migliorare la copertura dei post, trovare nuovi follower, creare e consolidare una community, inserirti in una nicchia di mercato, partecipare a un dibattito o online. Oggi abbiamo il beneficio del dubbio e scoprirai a breve perché. 

Come li abbiamo usati finora

Una risposta valida per tuttə non c’è: c’è chi ne ha abusato, chi li ha scelti con cura estrema e chi li ha messi a caso. In generale, però, possiamo dire che finora abbiamo pensato agli hashtag come a uno dei mezzi per emergere su Instagram. Tanto è vero che se cerchi su Google “come usare gli hashtag su Instagram” o qualcosa di simile, vedrai che escono fuori tanti articoli che strombettano “più like e più follower” ai 4 venti.

Lasciando perdere le cosiddette “vanity metrics” che non ci interessano, finora per scegliere gli hashtag più adatti al tuo Biz, ti abbiamo consigliato di analizzare:

  • il settore in cui operi per individuare hashtag di nicchia di contro a quelli troppo generici;
  • il tuo target per intercettare interessi, bisogni, emozioni, desideri espressi dalle persone attraverso l’uso degli hashtag; 
  • il contenuto del tuo post per evitare di andare “fuori tema” o cavalcare filoni estranei alla tua attività;
  • i numeri totalizzati da un dato hashtag per scongiurare di disperdere il tuo post tra migliaia di altri; 
  • i valori veicolati da un dato #… per essere sicurə che rispecchino la tua idea di business e ciò in cui credi; 
  • gli insights dei tuoi post per verificare le impression (ovvero il numero di volte in cui il contenuto del tuo post è stato visualizzato) derivanti dagli hashtag.   

Sono considerazioni che restano valide tuttora ma, nel frattempo, “qualcosa è cambiato”, come recitava il titolo di un famoso film con Jack Nicholson ed Helen Hunt. Vediamo di cosa si tratta.

Cosa è cambiato nel frattempo su Instagram

Che IG non sia più lo stesso, non è una novità. Basta pensare alla rivoluzione portata dai reel e dei video virali. Ma accanto ai cambiamenti sotto gli occhi di tuttə, ce ne sono altri nascosti e non meno importanti. Ci riferiamo al famigerato e temuto algoritmo di Instagram che, di aggiornamento in aggiornamento, è diventato sempre più complesso e raffinato. 

Di fatto, oggi Instagram riesce a scansionare e leggere i contenuti che pubblichi come un vero e proprio motore di ricerca. Oltre agli hashtag che usi, è capace di ordinare e indicizzare i tuoi post in base alle parole che scrivi nelle didascalie, nella tua bio, nello username e nei luoghi. Detto altrimenti: gli hashtag non sono più l’unico mezzo in grado far emergere i tuoi contenuti all’interno di una specifica ricerca.

Prova a cercare una parola qualsiasi nel cosiddetto “feed Explore”, quello a cui accedi cliccando sul simbolo della lente d’ingrandimento. Vedrai che ti ritroverai davanti a una schermata composta da post scelti per te (in base al tuo comportamento sulla piattaforma), accanto ad Account, Audio, Tag (eccoli!), Luoghi, Reels. 

Un cambiamento non da poco, che esorta chiunque usi Instagram per lavoro a ragionare sui contenuti testuali di IG in funzione delle parole chiave, proprio come si fa per la SEO di un sito o di un blog. 

Ma quindi ha ancora senso mettere gli hashtag su Instagram?

Alla luce di quanto abbiamo detto finora, potresti essere tentatə di pensare che oggi gli hashtag siano inutili e da buttare via. Non è così. Gli hashtag hanno ancora un loro perché a patto di tener presente che il loro ruolo è cambiato perdendo di specificità rispetto a un tempo. 

A ulteriore riprova di questo fatto, citiamo anche la trasformazione delle pagine degli hashtag: prima raccoglievano tutti i post pubblicati con un dato #hashtag in ordine cronologico, mentre adesso ti propongono solo i “post più popolari” o “post recenti più popolari”.  

Riassumendo, diciamo che gli hashtag non sono più l’unico strumento per inserirti in una specifica nicchia di settore o per intercettare una particolare community. Valgono a patto di utilizzarli insieme alle parole chiave inerenti la tua attività perché, da soli, influiscono poco sulla diffusione e sul successo di un contenuto.

Quanti hashtag usare nel 2024

Veniamo alla domanda da un milione di dollari… Come forse già saprai, Instagram permette di inserire fino a 30 hashtag nelle didascalie. Posto che anche prima dei cambi di algoritmo, non era necessario usarli tutti e 30 e che i pareri erano già discordi tra gli addetti al settore, figurati adesso. Come non c’era prima un numero perfetto e valido per tuttə, non c’è ora. 

C’è piuttosto una tendenza a usare pochi hashtag ma “buoni”. Dove per “buoni” intendiamo #hashtag inerenti il tuo settore e il tuo pubblico, rilevanti per il tema del tuo post, nati per promuovere iniziative o challenge che rispecchiano la tua attività. Lo testimonia anche l’ufficialità della pagina Creators di Instagram con un carosello in cui leggiamo “mantieni il numero degli hashtag tra 3 e 5”. Voilà, se volevi una risposta secca sei accontentatə! 

Quanto al formato video, circola voce che i reel senza hashtag abbiano più possibilità di diventare virali. Vero? Falso? Stando ai ragionamenti che abbiamo fatto fin qui, un video senza hashtag potrebbe teoricamente connettersi a più persone, anche al di fuori del tuo pubblico. Che dire? Non resta che fare uno o più test e vedere che succede. 

Dove mettere gli hashtag su Instagram

  • Nella bio di Instagram.
  • Nelle didascalie.
  • Nei reel.
  • Nelle storie ma tieni presente che Instagram non categorizza più le Stories in base agli hashtag, rendendo, di fatto, irrilevanti gli hashtag ai fini della visibilità delle tue Storie. 

5 consigli di buon senso sull’uso degli hashtag nel 2024

  1. Non abusarne: evita di inserire tutti e 30 gli hashtag che Instagram consente di mettere nelle didascalie o nei commenti. Non era utile prima e lo è ancora meno oggi che IG ha “imparato a leggere” quello che scrivi.
  2. Stai alla larga da #hashtag bannati o spammati: non rispettano le linee guida della community e possono risultare segnalati da Instagram come attira-bot. Fatto che rischia di nascondere i post legati agli hashtag in questione. Vuoi qualche esempio di cosa schivare? #onlyfans, #like4like, #follow4follow tanto per citarne 3 ma potremmo allungare la lista all’infinito. Quindi occhio!
  3. Evita hashtag troppo popolari o molto generici: metti in gioco la diffusione di un contenuto di valore disperdendolo all’interno di un contesto troppo vasto e competitivo. 
  4. Scegli hashtag meno popolari e di nicchia: possono risultare utili per il tuo tipo di attività e aiutarti a ottimizzare la tua comunicazione su Instagram.
  5. Individua gli hashtag che usa anche il tuo pubblico: una possibilità in più per conoscere le persone alle quali desideri parlare, nonché per instaurare e coltivare una connessione a livello digitale. 

Ed ecco il consiglio supremo per noi che ci occupiamo di copywriting e comunicazione online. Un consiglio che, guarda guarda, esce dal campo ristretto degli hashtag per andare incontro ai recenti cambiamenti dell’algoritmo di IG: scegli con cura le parole che usi su Instagram allo stesso modo di come puoi farlo sul tuo sito o sul tuo blog. 

2 eccezioni che confermano la regola

Come non ti salverà una bella foto o un video figo, su Instagram non ti salverà un buon hashtag ma una buona strategia sì! Cosa intendiamo? Che a dispetto di tutto quello che abbiamo detto fin qui, esistono degli hashtag che riscuotono ancora successo su Instagram e aggregano le persone attorno a una community affezionata. Ti facciamo 2 esempi:

  1. #gioiedinatale, il calendario dell’avvento in versione sfide creative giornaliere, lanciato da Marta Pavia (aka @Zuccaviolina) nel 2017 continuando ad attirare nuove adesioni ed entusiasmo; 
  2. #guidamigennaio, l’iniziativa lanciata da @Conguidoit che accompagna i piccoli Biz a confrontarsi su un tema al giorno, mai banale, che di solito sollecita sia la creatività che la riflessione. Abbiamo partecipato anche noi nel 2022. Purtroppo nel 2023 non ci siamo riuscite, sigh! 

In entrambi i casi non è stato l’hashtag di riferimento a decretare la buona riuscita delle iniziative. Al contrario, il successo di questi hashtag è la conseguenza di tutto il lavoro strategico che c’è dietro. Un lavoro fatto di tempo, di costanza, di attenzione ai bisogni delle persone, di fiducia, di presenza. Da non dimenticare!

Cosa dice Instagram “in persona” sull’argomento

Se vuoi approfondire l’argomento hashtag su Instagram e dintorni, ti segnaliamo una serie di link interessanti. Eccoli qua:

  • il blog di Instagram (in inglese): con tanti articoli sulle novità della piattaforma e tutta una serie di “tips & tricks”;
  • il centro assistenza di Instagram (in italiano): un vero e proprio contenitore dove trovare informazioni di base riguardanti le funzioni di IG, la gestione degli account, la sicurezza, la privacy, le condizioni e le normative; 
  • come usare gli hashtag su Instagram (in italiano): la sezione del centro assistenza Instagram dedicata al tema che abbiamo trattato qui oggi;
  • come funziona la ricerca su Instagram (in inglese): un articolo scritto da Adam Mosseri in persona, CEO nonché guru di Instagram.

Eccoci alla fine del nostro aggiornamento sull’uso degli hashtag. Se è tutto chiaro, meglio così. Se invece pensi di aver bisogno di aiuto per raccontare online la tua piccola attività, possiamo iniziare da una call gratuita di 30 minuti: scegli il giorno e l’orario che ti torna meglio. Per noi sarà un piacere conoscerti e capire come poterti essere di supporto. Intanto grazie per aver letto fin qui e alla prossima,

Martha e Paola