
Scrivere le didascalie di Instagram a puntino
🔄 Ultimo aggiornamento: novembre 2024
Dopo aver parlato della Bio di Instagram,torniamo sul social diretto da Adam Mosseri per trattare un altro argomento scribacchino e spinoso: le didascalie dei post di IG. Ma prima di entrare nel vivo, vediamo se ti riconosci in una di queste situazioni.
“Oh finalmente! Che bella foto che ho scattato: è proprio instagrammabile, ma adesso che ci scrivo?” 😱
“Sul calendario editoriale ho segnato 4 post a settimana: oddio, che racconto?” 🥴
“Avrò scritto troppo? Avrò scritto troppo poco?” 😖
“E gli hashtag: se ne metto di più, le visualizzazioni aumentano?” 🤔
Insomma, se al pensiero di scrivere le didascalie di Instagram ti viene l’ansia avanza o ti vengono o più dubbi di Amleto, è il momento di prendere confidenza con questi testi. Come? Scopriamo insieme:
- di che si tratta;
- gli errori più comuni da evitare;
- le buone pratiche da seguire per scrivere le temute caption;
- 3 categorie di contenuti su cui giocare;
- la checklist per didascalie a puntino;
- la consulenza Happy Instagram per te.
Carta d’identità delle didascalie di IG
- Nome: didascalia o caption.
- Per gli amici e le amiche: il testo che sta sotto le foto di Instagram.
- Lunghezza: da 0 a 2200 caratteri spazi inclusi.
- Preview: 125 caratteri spazi inclusi.
- In altre parole: mentre scorri la tua home, il tuo feed o quello di qualcun altrə, puoi vedere un’anteprima di due o tre righe di testo seguita dai puntini di sospensione […]. Per leggere l’intera didascalia devi cliccare su “altro”. Vale anche per i tuoi follower: da ricordare!
- Funzione: le didascalie di Instagram possono servire per dare informazioni utili sui tuoi prodotti o servizi, per incuriosire, condividere esperienze e consigli utili, suscitare scambi di idee, coltivare il rapporto con il tuo pubblico, rimandare ai contenuti del tuo blog e del tuo sito. Un vero peccato non sfruttarle al meglio vero?
- Hashtag: puoi inserirne fino a 30 ma Instagram consiglia di scegliere quelli più mirati per rendere il tuo post il più specifico possibile. Tra poco ti diremo di più. 😉
Come scrivere le didascalie di Instagram
Gli errori più comuni da evitare
- Scrivere “didascalie-muro”. Se pensiamo che la maggior parte delle persone accede a Instagram da cellulare, è chiaro perché sia bene evitare quei lunghi blocchi di testo privi di spazi bianchi che rendono la lettura il contrario di scorrevole.
- Scrivere didascalie generiche e “da volantino” tipo “fantastica felpa unisex con cappuccio” o “cuscino di cotone con gala” o “zaino porta PC 16 pollici”. Didascalie del genere sono piatte, fredde e assai anonime: allontanano il lettore invece di coinvolgerlo, incoraggiarlo a scoprire di più o a continuare a seguirti.
- Abusare di parole trite e ritrite o di tecnicismi: l’effetto di questa operazione è simile a quello che abbiamo appena detto. Quindi, escludi espressioni tipo “leader di settore” o “prodotto innovativo” ed evita un linguaggio da addetti ai lavori.
- Fare copia-incolla: oltre a essere eticamente scorretto è anche controproducente. Questo approccio fa vacillare l’autenticità e l’unicità del tuo business oltre a sminuire le caratteristiche dei tuoi prodotti o servizi.
- Inserire i link nelle didascalie: anche questo è inefficace perché i link delle didascalie non sono cliccabili e non permettono di aprire la pagina web di destinazione. Oggi i collegamenti diretti possono essere inseriti nel link in bio e nelle Stories. Ma non scordarti che puoi giocarti anche il jolly e inviare il link tramite messaggio diretto!
- Spingere sempre e solo all’acquisto: va bene che le CTA (Call To Action) sono importanti e lo vedremo tra poco, ma i testi dei tuoi post di Instagram non possono diventare tutti un “acquista” qui o “clicca” là. Così rischi di trasformare il tuo feed in uno spazio televendita: allerta noia molto alta!
- Mettere emoticon come se piovesse: meglio pochi emoji ma buoni altrimenti la lettura diventa faticosa e il testo poco credibile. Da capire anche se le emoticon siano coerenti con il tuo tono di voce. Se così non fosse, perché utilizzarle?
- Usare troppi hashtag: Chi dice che dobbiamo usarli tutti e 30? Ora come ora Instagram premia chi ne fa un uso ponderato e specifico mirato al coinvolgimento del giusto pubblico. Dato che gli hashtag svolgono il ruolo di parole chiave, è utile scegliere quelli più in linea con la tua attività e con l’argomento del tuo post escludendo gli hashtag troppo generici o lontani dal tuo business. Diciamo che viaggiare intorno ai 3-5 hashtag per post, può essere un buon compromesso. Per facilitare la selezione puoi rispondere a queste domande: sono attinenti al tema trattato nella didascalia? Sono usati/seguiti dal mio pubblico? Sono il giusto mix tra # specifici del mio settore e # più conosciuti?
10 buone pratiche da seguire
- Non improvvisare: pianifica i tuoi post in anticipo e crea un calendario editoriale a misura del tuo business. In particolare, se sei liberə professionista e ti occupi della tua comunicazione da solə, cerca di non strafare e di capire quanti post riesci a pubblicare nell’arco di una settimana. Ti aiuterà a ottimizzare le energie e le risorse senza andare in stress.
- Chiarisciti le idee prima di scrivere: di cosa vuoi parlare? Che obiettivo ha il tuo post? È in linea con il resto della comunicazione della tua attività? Rispondere a queste semplici domande ti servirà per rendere le tue didascalie più efficaci e andare drittə al punto.
- Inizia con una frase che incuriosisca: hai solo 3 secondi per catturare l’attenzione dei lettori! Il tutto si gioca in quelle 2 o 3 righe che dicevamo sopra. Ecco perché è così importante curare l’incipit dei tuoi post: chi ben comincia è già a metà dell’opera e, per farlo, puoi anche creare dei veri e propri titoli ed evidenziarli con l’uso di parentesi o caratteri diversi.
- Parla al tuo pubblico: scrivi didascalie in linea con i desideri, i bisogni e il linguaggio del tuo target. Anche nel caso di post promozionali, mirati a vendere uno dei tuoi prodotti o servizi, non limitarti a una descrizione fredda e impersonale: meglio far emergere i vantaggi che quel prodotto porterà nella vita di chi lo acquisterà o i problemi che quel servizio risolverà per chi si affida a te.
- Usa un tono di voce riconoscibile e coerente: sei un avvocato esperto di diritto tributario? Usare un tono di voce ironico potrebbe non rivelarsi la scelta giusta mentre permettere alle persone di capire di cosa stai parlando le potrebbe avvicinare e fidelizzare. La scelta del tono di voce non è mai banale e va di pari passo con la personalità del tuo business. Mantenere una coerenza, quindi, può essere un primo passo utile a trasmettere un’idea veritiera di chi sei e cosa fai.
- Organizza bene il testo, dividilo in paragrafi e crea degli elenchi puntati: gli occhietti dei tuoi lettori ti ringrazieranno!
- Tagga account, luoghi, prodotti o fonti. Sì a ripubblicare i post di clienti, creare post in collaborazione con colleghi e partner commerciali o a riportare dati e parole di altri a patto di citarli sempre. Usare le @menzioni, oltre ad essere un segno di educazione e rispetto, offre l’opportunità di ampliare le conversazioni e incoraggiare l’interazione.
- Sii precisə: scegli con cura le parole che usi, togli il superfluo, gioca coi sinonimi e con le mille sfumature del nostro vocabolario per entrare nei particolari di quello che vuoi trattare. Se il tuo prodotto rappresenta davvero qualcosa di nuovo, spiega il perché, che problemi risolve, che desideri esaudisce: molto meglio di definirlo “prodotto innovativo” e stop.
- Usa le CTA: le Call To Action o “chiamate all’azione” invitano chi legge a fare qualcosa e possono rivelarsi utili ad aumentare il coinvolgimento dei tuoi post. In base alle necessità, puoi distinguere tra CTA che coinvolgono come “Dimmi la tua”, “Tagga un amico”, “Lascia un commento”, “Condividi il post con i tuoi amici” e CTA che convertono quali “Prenota una consulenza” “Acquista adesso” “Iscriviti alla newsletter”, “Scarica la risorsa” ecc. Quindi libera la tua creatività, non abusare di inviti all’acquisto e crea delle CTA chiare e specifiche. Se cerchi ispirazioni in merito, abbiamo il post che fa per te: 100 esempi di call to action.
- Alterna didascalie corte a didascalie lunghe: è un modo per testare quello che funziona di più per l’account Instagram della tua attività. Una lunghezza perfetta non esiste e, col tempo, si è assistito a un progressivo allungamento delle didascalie tanto che in alcuni casi si parla addirittura di micro blogging. C’è poi chi suggerisce che la lunghezza ideale delle didascalie sia tra i 135 e i 150 caratteri. E ancora chi dimostra che le didascalie di appena 30 caratteri generano un buon livello di coinvolgimento (soprattutto quelle che accompagnano i caroselli). Cosa è più giusto per te? Dipende, e il modo migliore per scoprirlo è scrivere, scrivere, scrivere.
Scrivere le didascalie di Instagram: 3 categorie di contenuti su cui giocare
Se dopo aver letto la sfilza dei nostri consigli, ti senti ancora a corto di idee e ti domandi “sì, ma ora cosa posto?” ti suggeriamo 3 tipologie di contenuti su cui giocare nelle tue didascalie:
- utili come i tutorial, le guide, i glossari, le ricette, le ispirazioni o le risposte alle domande frequenti;
- coinvolgenti come i sondaggi, i dietro le quinte, i post ironici o i racconti;
- promozionali come quelli in cui presenti te stessə, il team o un tuo prodotto/servizio, inviti all’acquisto, proponi uno sconto ecc..
Le combinazioni sono moltissime e la sintesi perfetta di questo concetto la trovi espressa nel Reel “3 tipi di contenuti per Instagram” della nostra Insta-prof preferita: Marta Pavia, aka Zuccaviolina.
L’identikit di una didascalia IG a puntino
Ricapitoliamo i passaggi essenziali per scrivere didascalie su Instagram curate a puntino:
- Non perdere di vista la tua unicità e segui le tendenze solo se ti rispecchiano
- Scrivi con un obiettivo ben preciso, detto altrimenti “Cosa vuoi che i tuoi follower facciano dopo aver letto il tuo post?”
- Usa un linguaggio semplice e chiaro
- Evita di porre troppe domande o dare più indicazioni insieme
- Ascolta le tue sensazioni e, se non sei convntə, non pubblicare subito: far riposare un tuo post ti aiuterà a capire cosa modificare e come.
- Monitora il successo dei tuoi post su Instagram: ti servirà per capire cosa funziona meglio e prendere ispirazione per le didascalie future.
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Che tu stia cercando di scrivere didascalie più adatte al tuo pubblico o di gestire il tuo account Instagram con meno stress e più consapevolezza, c’è Happy Instagram: la consulenza che abbiamo creato per aiutarti a instaurare una gestione più felice e sostenibile di questo social con tanti suggerimenti personalizzati da mettere in pratica al tuo ritmo
Partiremo dall’analisi del tuo profilo per fornirti un report dettagliato con spunti e consigli per ottimizzare la tua comunicazione su Instagram in modo pratico e sostenibile. Ma non è tutto: hai a disposizione anche una videochiamata per confrontarti con noi e farci le tue domande. Poi c’è il follow-up a un mese di distanza per capire come sta andando.
Grazie per aver letto fin qui e alla prossima,
Martha e Paola