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Come usare ChatGPT per scrivere contenuti

Tutto parte da un prompt… Prompt-che? Te lo spieghiamo: scopri come integrare l’AI nella comunicazione del tuo Biz in maniera consapevole.
chatgpt per scrivere contenuti

Come usare ChatGPT per scrivere contenuti

Squillino le trombe: anche Punto e virgola approda nel mondo dell’intelligenza artificiale per parlare dell’uso di ChatGPT per scrivere contenuti utili a comunicare online la tua attività. Non ti nascondiamo che anche noi, come tantə colleghə, abbiamo tremato con l’avvento questo genere di AI. Poi, volenti o nolenti, ce la siamo fatta amica per capire come usarla, sfruttare i suoi vantaggi e gestire i suoi limiti.

Oggi siamo qui per condividere con freelance e piccoli business questo viaggio affascinante ma anche ricco di insidie: merita entrare nei dettagli di come utilizzare ChatGPT per capire di cosa stiamo parlando. Attenzione: ti diciamo già che questo sarà solo il primo di una serie di articoli dedicati all’argomento intelligenza artificiale applicata alla comunicazione della tua attività. Continua a seguirci per non perderne nemmeno uno! 

Nel frattempo, ecco di cosa stiamo per parlare:

  • cos’è ChatGPT? 
  • come utilizzare ChatGPT per scrivere contenuti: tutto parte da un prompt…
  • consigli ed esempi di prompt per ChatGPT
  • cosa puoi scrivere con l’aiuto di ChatGPT
  • i limiti e i rischi di ChatGPT
  • quella volta che chat gpt ci ha detto una sfilza di bugie: una storia vera
  • In cosa può esserti davvero utile ChatGPT
  • 5 raccomandazioni se scrivi i tuoi contenuti con ChatGPT

Cos’è ChatGPT

Iniziamo col dire che GPT sta Generative Pretrained Transformer: trasformatore generativo pre-addestrato. Che vuol dire? Vuol dire che ChatGPT elabora l’enorme quantità di testi sui quali è stata allenata per crearne di nuovi. Si tratta quindi di un’intelligenza artificiale generativa che lavora su base linguistica, anzi sintattica, per la precisione. 

È stata lanciata da Open AI nel novembre del 2022 con uno strabiliante successo dato dal fatto che strabiliante lo è davvero. Prima di tutto perché è in grado imitare alla perfezione la conversazione umana. Poi perché risponde in tempi rapidissimi a richieste anche complesse in maniera coerente e puntuale. Vediamo, per esempio, cosa ha risposto quando le abbiamo chiesto di presentarsi a chi ancora non la conosce.

auto presentazione di chatGPT come esempio del suo funzionamentoGanzo, vero? Sì, ma da qui a considerare come oro colato tutto ciò che dice ChatGPT ce ne corre e in questo articolo te lo dimostriamo con tanto di aneddoto tratto dal nostro dietro le quinte di copywriter. 

Per ora ti diciamo che Chat GPT è disponibile in versione gratuita ma dà il meglio di sé con i piani a pagamento che ottimizzano le potenzialità dell’AI integrandola con strumenti aggiuntivi quali la navigazione in internet, DALL•E (software di generazione immagini), “advanced data analysis”, plugin e molto altro ancora. Adesso entriamo nel merito di come utilizzarla.

Come usare ChatGPT per scrivere contenuti: tutto parte da un prompt…

Iniziare a usare ChatGPT è facile: basta registrarti creando un account (o usando un tuo account di Google, Microsoft, Apple) e accedere. Dopodiché, ti trovi di fronte la schermata in cui l’AI domanda come può aiutarti e ti mette a disposizione un campo per digitare del testo. È questo lo spazio dei prompt: comandi o istruzioni utili a guidare ChatGPT nella direzione delle risposte che vuoi ottenere.   

Vuoi che ti fornisca un titolo accattivante per un blog post? Vuoi che ti dia degli spunti per la newsletter? Vuoi che ti aiuti a uscire da un blocco creativo? Scrivilo, clicca sulla freccia che invia il messaggio e lei ti risponderà a dovere. Attenzione però:

  • quando scrivi un prompt devi specificare bene la tua richiesta perché il valore della risposta che ottieni dipende molto da questo input iniziale. Rimanere sul vago, quindi, è un grosso rischio; 
  • approfondisci la risposta al tuo primo prompt in virtù della natura conversazionale di questa AI: detto altrimenti, instaura un vero e proprio dialogo con ChatGPT per ottenere contenuti meno scontati, più accurati e specifici;
  • se mastichi l’inglese, fai dei test per trovare la risposta più calzante alla tua richiesta: ChatGPT funziona bene in italiano ma fornisce risultati diversi in lingua anglosassone. Merita fare delle prove!

Detto questo, vediamo come scrivere a puntino i tuoi prompt con l’obiettivo di ottenere risposte utili alla comunicazione online del tuo Biz.

Consigli ed esempi di prompt per ChatGPT

  • Formula una richiesta chiara e diretta su un tema o un compito specifico stando alla larga da parole generiche o ambigue. Per esempio: “descrivi cos’è e come funziona la fotosintesi clorofilliana” o “forniscimi 5 alternative di titolo per un blog post a tema rimedi per la caduta dei capelli” o “elenca i principali fattori di posizionamento organico di un sito web”.
  • Circoscrivi la richiesta entrando nei dettagli. Per esempio “crea una descrizione efficace per un telecomando universale mettendo in evidenza la facilità d’uso, il design ergonomico, l’alto livello di compatibilità con i principali marchi di TV anche smart”. 
  • Richiedi una formattazione e/o una lunghezza specifica. Nel caso del prompt che ti abbiamo appena indicato, puoi aggiungere che la descrizione deve essere lunga circa 200 parole. In alternativa puoi indicare che la descrizione deve consistere in una frase accattivante introduttiva seguita da un elenco puntato che metta in evidenza i vantaggi del telecomando. 
  • Inserisci nel prompt dei riferimenti alle caratteristiche del tuo target: età (“scrivi come se parlassi a un adolescente di 15 anni”), passioni (“rivolgiti a chi ama la lettura di gialli”), livello di preparazione (“per apprendisti o esperti di…”), tipologia di linguaggio usato (formale, amichevole, ironico) e così via. 
  • Fornisci degli esempi di ciò che vuoi a ChatGPT. Se desideri delle idee per il titolo di un blog su un argomento specifico, perché non fornirgli qualche tipologia di titolo che reputi efficace? Se vuoi escludere una serie di parole o espressioni nel testo, perché non indicarle con degli esempi?  
  • Suddividi i compiti complessi in più prompt collegati tra loro (chained prompting). Per esempio puoi chiedere a ChatGPT di aiutarti in fase di brainstorming per poi soffermarsi su alcune delle risposte che ti ha suggerito fino a chiedere di elaborarne una in modo più dettagliato e approfondito. Oppure, nella scrittura di un blog post, puoi chiedere di iniziare dall’idea di titolo, per poi passare alla scaletta, all’introduzione e allo sviluppo in paragrafi di ciascuno dei punti indicati.  
  • Attribuisci un ruolo a ChatGPT. Questo forse è il consiglio che ci piace e ci diverte di più perché, in qualche modo, rende l’intelligenza artificiale un po’ meno artificiale. Consiste nell’assegnarle l’incarico che ritieni più utile a fornirti la risposta che cerchi. Per esempio “agisci come un personal trainer e indicami un piano di allenamento per principianti, donne, over 40″. Oppure “immagina di essere un poeta e crea una breve poesia sulla primavera”. O ancora “agisci come un social media manager e proponimi dei temi per il calendario editoriale facebook di giugno”.

Cosa puoi scrivere con l’aiuto di ChatGPT

Teoricamente, puoi scrivere di tutto, perfino le stringhe del codice di un sito web. Ma tu che sei liberə professionista o hai un piccola attività, e gestisci in proprio la tua comunicazione online, puoi fare appello a Chat GPT come supporto nella scrittura di:

  • titoli e sottotitoli;
  • contenuti per i social;
  • blog post (anche in ottica SEO);
  • newsletter;
  • descrizioni di prodotti o servizi; 
  • pubblicità per Google Ads o per le Ads di Meta;
  • sintesi di testi lunghi e complessi;
  • presentazioni di dati inerenti la tua attività.

Arriviamo alla fatidica domanda posta all’inizio: va preso tutto per oro colato? No! A fronte della facilità e della velocità con cui ChatGPT sforna contenuti, ci sono tutta una serie di problematiche che rendono insostituibile il ruolo dell’essere umano. Le scopriamo tra poco.

Intanto, ecco in quali compiti ChatGPT può rivelarsi davvero utile:

  • fare brainstorming di idee in momenti di stallo creativo o in mancanza di tempo;
  • scrivere delle risposte alle domande frequenti (FAQ) che ricevi via mail o via social;
  • riordinare degli appunti per poi espanderli al momento opportuno; 
  • trarre da un testo lungo dei testi più corti e con diverse finalità. Per esempio, ricavare da un articolo del blog dei post per i social o uno script per un video.

Limiti e i rischi di ChatGPT

  • ChatGPT è “pre-addestrata” utilizzando dati fino a gennaio 2022 (la versione Chat GPT-4 turbo fino ad aprile 2023): non ha accesso a informazioni in tempo reale o a eventi successivi a quella data. Quindi, se hai domande su eventi recenti o sviluppi successivi, può non essere in grado di fornirti delle informazioni aggiornate.
  • È impossibile verificare le fonti: sappiamo che ChatGPT si basa su enormi database composti da libri, saggi, articoli, notizie, pagine web disponibili pubblicamente, ma non è possibile accedere alle fonti dirette o alle informazioni relative a dove e quando sono stati raccolti i dati. Ecco perché può veicolare l’uso di informazioni approssimative o del tutto errate (vedi il nostro aneddoto qua sotto).
  • Ha un limite di 4096 token per ogni interazione, dove token sta per circa 4 caratteri. Un dato che indica la potenziale difficoltà a gestire testi molto lunghi e complessi. Quindi, quando interagisci con ChatGPT, cerca essere concisə per rientrare nei token disponibili ed evitare errori.
  • Usa un linguaggio spesso ripetitivo, prolisso e ridondante pur producendo testi corretti e coerenti dal punto di vista formale. Caratteristiche che possono rendere i contenuti scritti da Chat GPT poco piacevoli alla lettura e poco efficaci per l’utente. Il che ci porta al limite successivo.
  • Il suo tono di voce può risultare freddo, standardizzato e prevedibile per mancanza di personalità. Un ostacolo non da poco nell’elaborazione di contenuti capaci di far emergere l’unicità della tua attività. È il motivo per cui abbiamo volutamente escluso i testi del tuo sito dall’elenco dei contenuti che puoi creare con l’aiuto di ChatGPT: non perché non sia in grado di farlo, ma perché merita domandarti che senso avrebbe delegare un simile compito a una AI che non può conoscere concretamente il significato, il valore, la particolarità di ciò che fai e proponi. Stessa cosa per una strategia di comunicazione ad hoc.
  • È fonte di disinformazione e su questo punto ti invitiamo a leggere l’analisi di NewsGuard a cui fa riferimento la Repubblica in un articolo sulla percentuale di fake news veicolate da ChatGPT 3.5 e 4 per poterti fare un’idea della portata di questo fenomeno. 

Se questo non bastasse, ecco una storia vera tratta dalla nostra quotidianità lavorativa.

Quella volta che ChatGPT ci ha detto una sfilza di bugie

Forse non sai che da tempo ci occupiamo del blog di un’agenzia di onoranze funebri chiamata Bullentini. Alcuni mesi fa avevamo a calendario un articolo dedicato ai libri utili a superare un lutto. Abbiamo provato a chiedere suggerimenti a ChatGPT sull’argomento e abbiamo ottenuto una bella lista di titoli con tanto di nomi degli autori e di trame. Ottimo! Peccato che i risultati forniti non fossero affatto affidabili: tra libri inventati, trame improbabili, autori e opere mescolati ci siamo fatte delle grasse risate. In pratica, l’AI era andata di fantasia sulla base dei dati in suo possesso e delle sue capacità linguistiche avanzate (LLM, Large Language Model). 

E questo è solo uno dei tanti aneddoti che abbiamo scelto di raccontarti. Il che ci porta drittə drittə a una prima raccomandazione: non prendere come manna dal cielo quello che ti propone ChatGPT. Considera l’AI come un’assistente utile in certi casi, ma non in altri e soprattutto…

5 raccomandazioni se scrivi i tuoi contenuti con ChatGPT

  1. Non fare copia-incolla per evitare di trovarti nella situazione di pubblicare un testo simile, se non uguale, a tanti altri. C’è anche un rischio concreto di plagio e violazione del copyright.
  2. Revisiona, revisiona e revisiona il testo per togliere espressioni ridondanti e trite-ritrite, per renderlo umano, per adattarlo ai tuoi obiettivi, al tuo tono di voce, al tuo pubblico.
  3. Verifica sempre le informazioni e i dati che ti restituisce l’intelligenza artificiale per evitare di incorrere in errori che possano veicolare informazioni false (pensa al caso del nostro blog post dei libri sul lutto) a discapito della tua reputazione online.
  4. Confronta la risposta di Chat GPT con quella di altre AI come Gemini (l’AI creata da Google e lanciata inizialmente con il nome di Bard), Copilot (l’AI di Microsoft nota in precedenza come Bing Chat) o Jasper.ai per trovare quella più adatta alle tue necessità.
  5. Resisti alla tentazione della quantità di contro alla qualità per migliorare la SEO organica del tuo sito: il posizionamento è una cosa seria e si basa, oltre che sull’utilizzo opportuno delle parole chiave, sulla creazione di contenuti di alta qualità, pensati per rispondere ai bisogni reali delle persone. Pubblicare una sfilza di contenuti di bassa qualità non ti aiuterà!

A questo punto forse ti starai chiedendo se anche noi utilizziamo ChatGPT e l’AI nel lavoro di copywriting. La risposta è sì, tutti i giorni. Non possiamo fare altrimenti per la premessa da cui siamo partite: ovvero, per trasformare una potenziale nemica in un’alleata occorre conoscere bene lo strumento con cui abbiamo a che fare. Altrimenti son dolori! 

ChatGPT ci fornisce una base, spesso banale e grezza, di un lavoro che richiede attenzione, empatia, dati di realtà, tempo, personalità e creatività. Un percorso che non toglie nulla al nostro ruolo di copywriter e content writer nonostante l’incertezza sui possibili sviluppi futuri.

Ti invitiamo a testare in prima persona i vantaggi e i limiti dell’intelligenza artificiale, fermo restando il tuo ruolo di supervisione e una bella dose di senso critico. Lo sviluppo dell’AI, infatti, pone dei grossi interrogativi di controllo, privacy, etica dato il vasto campo di applicazione e la velocità con cui evolve. 

Per tornare alla comunicazione legata al tuo lavoro, ricorda sempre ciò che lo rende umano: la tua personalità, la tua storia, i tuoi valori e quell’imperfezione così poco artificiale ma così tanto umana e calda da poter toccare le emozioni, i bisogni, le aspirazioni delle persone a cui vuoi rivolgerti.

Se possiamo esserti utili in tutto questo, prenota una call gratuita di 30 minuti: sarà un piacere conoscerti e capire come poterti essere di supporto. Intanto grazie per aver letto fin qui e alla prossima,

Martha e Paola