Sito online, un anno dopo
Febbraio è il mese del nostro web-versario: festeggiamo il primo anno online del nostro sito internet… Auguri www.progettopuntoevirgola.it !
Era il primo febbraio del 2019, eravamo emozionate e anche un po’ impaurite e dopo? Se il web è pieno zeppo di consigli su come creare un sito, quanto costa e, più in generale, su cosa fare prima di andare online, in pochi parlando di cosa succede poi. Ci pensiamo noi!
Un anno dopo, ti raccontiamo cosa abbiamo imparato da questi 12 mesi sul web perché, se tutto cambia e nulla resta uguale, un anno è un buon lasso di tempo per fare un primo bilancio e aggiustare la rotta per il futuro. Che la nostra esperienza possa esserti d’aiuto? È quello che speriamo ed è per questo che, tra una considerazione e l’altra, in questo post troverai anche qualche consiglio su come migliorare il tuo sito dopo la messa online: buona lettura!
Cosa abbiamo imparato?
1. Andare online è solo l’inizio
Lo sapevamo e lo vedevamo succedere di continuo ai nostri clienti ma, come sempre, passarci di persona è tutta un’altra storia. Di cosa parliamo? Parliamo del fatto che il sito è un passaggio importante e, nei mesi che precedono la sua messa online, crescono le aspettative oltre che le paturnie. Così, mentre vien facile impegnarsi a mille nei contenuti, nella grafica, nelle foto e compagnia bella, subentra il pensiero che anche il nostro pubblico la viva così, che non stia aspettando altro e corra subito sul nostro www per contattarci o comprare qualcosa. In realtà, le cose vanno un po’ diversamente.
Prima di tutto, Mr Google impiega del tempo per indicizzare le pagine di un sito e questo processo richiede da qualche ora a qualche settimana. Non c’è un tempo prestabilito. Fattori come la SEO, l’età del dominio e la concorrenza su frasi e parole chiave specifiche, influiscono sulla classificazione delle pagine e sul loro posizionamento. Secondariamente, è utile generare traffico sul sito sfruttando diversi canali online e offline. Non tutti valgono per tutti, ma quelli giusti possono aiutare a farci trovare da chi ci cerca.
Insomma, è proprio quando pensi che la parte più impegnativa sia passata, che inizia il bello! È nel momento in cui il sito va online che è possibile avere il polso della situazione, raccogliere dati, monitorare l’andamento e calibrare il tiro se necessario. Noi, per esempio, abbiamo cambiato alcune informazioni e CTA, assistito a un andamento lumaca nei primi sei mesi e a un miglioramento con l’implementazione del qui presente blog. Ma di questo parliamo tra poco.
Morale della favola 1? Armati di pazienza, di occhi aperti, orecchie dritte e di strumenti: ascolta il riscontro di chi naviga per capire se è tutto chiaro o manca qualche informazione, leggi i dati di Google Analytics, aggiusta la rotta dove ti sembra di averla sbagliata. Un sito non è un monolite: può cambiare quando cambiano le consapevolezze che lo hanno generato.
2. Un blog è sempre una buona idea
Anche qui, lo sapevamo bene ma quando lo abbiamo visto con i nostri occhi e sul nostro sito, ci siamo convinte ancora di più. Grazie al blog, l’andamento lumaca descritto poco sopra ha iniziato ad accelerare e abbiamo assistito a un aumento del traffico a intervalli regolari. Confrontando i dati degli accessi al sito da prima della messa online del blog a dopo (ottobre 2019), le visualizzazioni di pagina e il numero di utenti sono raddoppiati.
Sta proprio qui il vantaggio di un blog: mentre le pagine statiche servono a spiegare chi siamo e cosa facciamo, il blog rappresenta il cuore pulsante del sito. Dà modo di aggiornarlo con contenuti dinamici e rappresenta un canale di comunicazione diretto con il pubblico. È uno spazio dove condividere storie, esperienze, creare coinvolgimento e scambio, dare nuova vita a contenuti scartati per le Pagine perché ritenuti troppo estesi o personali. E tutto questo a vantaggio della visibilità del sito sui motori di ricerca.
Alcuni dei nostri post hanno avuto più successo di altri e, non sempre, erano quelli che ci aspettavamo. Uno in particolare, è stato letto più degli altri ma per una, anzi due, ragioni ben precise che ci portano al punto 3. Ma prima…
Morale della favola 2? Punta su un blog per aumentare la tua visibilità e dai al tuo pubblico contenuti di valore, utili, esaustivi e coinvolgenti.
3. Delle risorse gratuite, pure
Il post che ha riscosso più successo era un po’ diverso dagli altri perché conteneva un regalo per il nostro pubblico: il calendario 2020 da scaricare, uno strumento di marketing pensato per pianificare la comunicazione di chi lavora con la scrittura o territori limitrofi, come i libri per esempio. Questa non è l’unica ragione del suo successo, però.
Per aumentare la visibilità dell’articolo contenente il nostro calendario, abbiamo creato una sponsorizzata su facebook e l’abbiamo targettizzata a immagine e somiglianza del nostro pubblico. Ha funzionato, ha portato nuovi visitatori sul sito e ha fatto sì che 127 nuovi contatti si aggiungessero alla nostra mailing list.
Morale della favola 3? Al momento opportuno (in occasione di una ricorrenza importante per il tuo target, del lancio di un nuovo prodotto o servizio, di un trend nel quale ti riconosci) fai un regalo al tuo pubblico, donagli qualcosa di utile e di interessante attraverso il tuo sito: inviterai le persone a trasformarsi da semplici visitatori in potenziali clienti.
4. Non finiresti mai di modificare i testi
Mannaggia, ci è capitato spesso! Sarà per deformazione professionale (sposta una virgola lì, aggiungi una frase qui, riformula una CTA là, trova un sinonimo, ecc.), sarà per stare al passo con le esigenze della comunicazione online, fatto sta che non è sempre stato facile premere il tasto STOP e fermarsi. Anche perché, nel nostro caso, quello che scriviamo corrisponde a quello che facciamo e offriamo: una coincidenza che, sulle nostre spallucce, ha generato un bel senso di responsabilità. Ma, su questo, ci stiamo lavorando. 😉
D’altro canto, amiamo WordPress e non lo nascondiamo. Lo amiamo perché ci permette di modificare i testi ogni volta che vogliamo, perché è uno strumento elastico, implementabile e facile da aggiornare. Insomma, quando ci si mette anche l’amore per il CMS, è facile farsi prendere la mano e rimaneggiare i testi come se non ci fosse un domani. Ma un domani c’è ed è quello della messa online del sito o di un blog post.
Nel futuro prossimo, abbiamo in mente due cose: aggiornare i nostri servizi in base alle esigenze subentrate in questi 12 mesi online, aumentare le risorse gratuite in una nuova sezione del sito (#workinprogress).
Morale della favola 4? C’è da far sedimentare il testo quando è troppo che ci stai sopra perché, alla fine, non riesci più nemmeno a vedere un refuso. C’è da fermarsi e rinunciare a una buona dose di perfezionismo (ogni riferimento a persone di Punto e Virgola è puramente casuale…). C’è da modificare un testo quando è necessario: per aggiungere nuovi prodotti o servizi, eliminare informazioni superate o troppo datate, aggiornare vecchi blog post per rilanciarli e renderli più longevi e attuali.
5. Occhio alla manutenzione
Come per l’auto esistono la revisione e il tagliando, anche il sito richiede manutenzione. Che tu abbia un tema custom o, a maggior ragione, un tema acquistato gli aggiornamenti sono importanti perché permettono di:
- non esporre il sito ad attacchi hacker;
- poter accedere a nuove funzionalità;
- migliorare le prestazioni: più il tuo sito risponde in modo veloce, più Google lo premierà migliorando il suo posizionamento sui motori di ricerca;
- risolvere eventuali malfunzionamenti (i famosi bug) del software causati da errori di scrittura del codice.
Morale della favola 5? WordPress fornisce un’interfaccia intuitiva e fare gli aggiornamenti non è un lavoro complesso ma a volte aggiornare un plugin può creare problemi tecnici temporanei (per esempio, può capitare che l’aggiornamento di un plugin non sia compatibile con la versione del tema in uso). Detto questo, se non sei un esperto e non vuoi rischiare, affida questo compito al tuo informatico di fiducia o fatti spiegare bene quali aggiornamenti puoi fare senza rischiare e quali è meglio delegare a lui o lei.
Ma ora bando alle ciance, noi riprendiamo i nostri festeggiamenti, e tu?