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Qual è il valore di un contenuto di valore

Scopri quali contenuti rendono più efficace la tua comunicazione a partire dalle parole, le nostre amiche

Qual è il valore di un contenuto di valore

L’espressione “contenuto di valore” è una di quelle usate e strausate nel campo della comunicazione eppure la sensazione è che, spesso, il suo significato sfugga o sia dato troppo per scontato. Cosa s’intende davvero per “contenuto di valore”? Che è coniato d’oro o d’argento? Che è tempestato di pietre preziose? Che esiste un metro, una scala, qualcosa per misurare questo valore? Il qui presente post cerca di mettere in ordine le idee a partire dalle parole, le nostre amiche.

Contenuto

Participio passato del verbo contenere, questo nome maschile indica “ciò che è contenuto in qualche cosa”. Treccani dixit ma non ci aiuta molto fin qui. Capiamo di più quando passiamo alle accezioni particolari di questa parola: il contenuto di uno scritto o di una comunicazione rappresenta “l’argomento, il soggetto, la materia: il c. di un libro, di un articolo, di una lettera, di un messaggio”.

Ecco, adesso è più chiaro. Allargando il concetto, possiamo dire che nella comunicazione scritta o verbale, il contenuto è il cuore del messaggio, il tema, il succo del discorso. Questo ci porta a pensare che, nella comunicazione digitale, il contenuto rappresenti tutto ciò che sta dentro i tuoi canali di comunicazione e che, attraverso le parole, le foto, i video, gli hashtag che scegli per rivolgerti al tuo pubblico, contribuisce a far passare il succo del tuo discorso, a creare la tua identità e il tuo posizionamento.

Valore

Torna di nuovo in nostro soccorso il Treccani, dove leggiamo che questo nome di derivazione latina può riferirsi a persone, a beni materiali o astratti, a espressioni o parole. In quest’ultimo caso, il valore equivale al significato di un vocabolo e, riferito a più parole, “può indicare anche il tono e il carattere stilistico”. Interessante! Questa accezione del termine si avvicina molto a quella appena trovata per contenuto. Sembra già chiudersi un cerchio. Ma non è così.

Spulciando la pagina online del Treccani riferita a valore, la nostra attenzione cade sul significato assunto dal termine nell’economia politica classica dove “si distingue tra il v. d’uso, cioè la capacità del bene di soddisfare un bisogno, e il v. di scambio, la proprietà del bene di acquistare altri beni”. Ancor più interessante!

Spulciando oltre, leggiamo che, per estensione, il valore indica “l’importanza che una cosa, materiale o astratta, ha, sia oggettivamente in sé stessa, sia soggettivamente nel giudizio dei singoli”.

Dulcis in fundo, valore può essere utilizzato come sinonimo di qualità o efficacia.

Contenuto + valore = ?

A questo punto possiamo tirare una prima somma grazie alle sfumature della nostra bellissima lingua. In base ai significati appena trovati, nel campo della comunicazione un contenuto di valore:

  1. sta dentro ai mezzi che usi per comunicare con il tuo pubblico;
  2. rappresenta il succo del discorso che intrattieni con il tuo pubblico;
  3. si “misura” anche per la capacità di soddisfare dei bisogni;
  4. varia da caso a caso e da pubblico a pubblico;
  5. ha a che fare con la qualità o l’efficacia dei temi che proponi.

Se così stanno le cose, non tutti i contenuti sono di valore! Come trovare quelli in grado di rendere più efficace la tua comunicazione? Cerchiamo di scoprirlo.

Contenuto di valore per chi?

Per la tua attività

Sono i contenuti che possono aiutarti a comunicare ciò che fai, per chi lo fai, la tua unicità, ciò che ti distingue dalla concorrenza. Per esempio, se sei una pizzeria in mezzo a un milione di altre pizzerie, il contenuto di valore sarà quello capace di testimoniare (con parole, foto, video, recensioni) che le tue pizze sono diverse da tutte le altre.

Può essere una questione di farina, mozzarella e pomodoro, oppure di prezzi, di locale, di staff, dei servizi che offri per consegnare la tua pizza a domicilio. Ma, mentre ci è venuta fame, ti diciamo che può essere anche “semplicemente” il modo in cui proponi la tua pizza su diversi canali di comunicazione. Ovvero, non è solo il cosa proponi ma come lo proponi.

Per il tuo pubblico

Ti ricordi della capacità di soddisfare un bisogno trovata poco sopra parlando del valore? Ecco, qui casca come il cacio sui maccheroni (tanto per continuare a farci venir fame)! Per il tuo pubblico, i contenuti di valore rappresentano gli argomenti che suscitano interesse, che danno informazioni utili o risolvono un problema. Servono per coltivare relazioni e, cosa non da poco, dimostrano attenzione nei confronti dei tuoi clienti reali e potenziali.

Tornando all’esempio della pizzeria, può trattarsi delle tue informazioni di contatto, dei tuoi orari, del tuo menù o della lista di allergeni. Ma può trattarsi anche di una ricetta, o delle istruzioni per creare un pizza ad arte anche nel forno di casa. Cosa interessa di più al tuo pubblico? Ascoltalo e lo scoprirai!

Per Mr Google

Non vorrai mica trascurare il gotha dei motori di ricerca? Crediamo proprio di no. Per Google, sono moltissimi i parametri che sanciscono il valore di una pagina web. In generale, le pagine web di qualità sono quelle che assolvono completamente allo scopo per il quale sono state create.

Per esempio, la pagina Contatti della tua ipotetica pizzeria, sarà efficace se conterrà tutte le informazioni utili del caso. Qui abbiamo giocato facile, è chiaro. In tutti gli altri casi possiamo indicarti 5 parametri di base che influiscono sul valore, e quindi sul posizionamento, di un contenuto sul web:

  1. l’organizzazione del testo (no a muri di parole, sì a titoli, sottotitoli, elenchi puntati, grassetti e a tutto ciò che può facilitare la lettura);
  2. la lunghezza del testo (secondo un articolo di Torquemag, il contenuto ottimale di un blog post dovrebbe aggirarsi sulle 2000 parole);
  3. l’aggiornamento della pagina;
  4. la capacità di dimostrare esperienza e reputazione in un settore specifico e per un pubblico specifico;
  5. la ricchezza semantica (capace di giocare su varianti e sinonimi delle principali parole chiave).

Leggi i dati e trova i contenuti di valore per il tuo pubblico

Sia che tu sia già online, sia che tu non lo sia ancora, puoi ricorrere a una serie di dati in grado di indicarti cosa può rappresentare un contenuto di valore per il tuo pubblico.

Google Analitycs fornisce tantissimi parametri per monitorare il traffico del tuo sito web e il comportamento degli utenti che lo navigano. Le pagine più visitate, per esempio, sono un primo dato da tener presente. Se hai già un blog, gli articoli più letti sono un secondo parametro utile per testare gusti e necessità di chi sta dall’altra parte dello schermo. Se utilizzi i social per rimandare al tuo sito, puoi controllare se e quanto questi canali influiscano sul processo di acquisizione e di ritorno degli utenti.

Gli Insights di facebook possono aiutarti a capire che genere di contenuto ha maggior successo e suscita più conversazioni: puoi monitorare la copertura dei singoli post, filtrarla per osservare il rapporto fan/non fan, i clic, le reazioni, i commenti e il tasso di coinvolgimento. Occhio soprattutto ai commenti e ai bisogni che il tuo pubblico esprime in questo spazio.

Anche i dati statistici di Instagram possono esserti utili: quali post del feed e quali storie sono state più apprezzati e hanno dato vita a richieste o messaggi in direct? Quali contenuti hanno originato più visite al tuo profilo o al tuo sito? Puoi scoprirlo e ragionarci su!

Se non sei ancora online e ti stai già mettendo le mani nei capelli, stoppati subito perché c’è una risorsa valida a prescindere dal contesto digitale. Sono le FAQ, le domande frequenti che ti vengono rivolte: sono quelle che accompagnano una stretta di mano, che ti arrivano via mail, che seguono la presentazione di un tuo progetto, del tuo catalogo di prodotti o dei tuoi servizi. Segnalano interessi e curiosità, approfondimenti necessari a capire cosa, come, per chi fai quello che fai.

Incrociare questi dati con quello che ti preme far sapere al tuo pubblico (lancio di nuovi prodotti o collezioni, iniziative promozionali, eventi stagionali) potrà aiutarti a migliorare la tua comunicazione.

A ogni canale il suo contenuto di valore

Un contenuto di valore può esprimersi a diversi livelli sui tuoi canali di comunicazione, ecco perché ti proponiamo una rapida carrellata di indicazioni per differenziare il tuoi contenuti in base alla piattaforma che scegli per comunicare con il tuo pubblico.

  • Sito web: ogni pagina deve rispondere allo scopo per il quale è stata creata. Evita di parlare di te in maniera autoreferenziale. Ricordati dei tuoi potenziali clienti e aiutali a capire che prodotti o servizi offri. Cerca di non usare parole difficili o tecnicismi. Scrivi semplice e, per un controllo finale, fai leggere i tuoi contenuti a chi non sa niente della tua attività: ti servirà per capire se sei stato chiaro e se hai mancato di dare qualche informazione utile.
  • Blog: accanto ai contenuti statici, gli articoli di un blog possono aiutarti a tenere aggiornato il tuo sito e ad aprire un canale di comunicazione diretto con il tuo pubblico. Largo agli approfondimenti, ai contenuti pensati per rispondere a domande specifiche del tuo settore o per risolvere un determinato problema. Largo anche alla creatività sotto forma di originalità: sii spontaneo e coerente con il tuo modo di parlare online, racconta la tua esperienza perché sia di esperienza per altri, testimonia il tuo dietro le quinte e la tua ricerca (di stile, di materiali, di ingredienti, di parole e così via).
  • Facebook: nel regno del chiacchiericcio mediatico si è fatta largo l’idea che convenga pubblicare gattini e cagnolini per avere più like… Sbagliato (e poi non è il numero dei “mi piace” che conta)! Anche qui dipende da caso a caso: se sei un veterinario, hai un negozio o una toilette per animali, gattini e cagnolini possono fare per te. In tutti gli altri casi è meglio tenere presente un preciso obiettivo di comunicazione e fare un minimo di ricerca per capire cosa piace e interessa di più al tuo pubblico.
  • Instagram: nel regno dell’immagine, l’immagine conta, inutile negarlo, ma contano anche le storie! In veste di Instagram Stories ma anche di storytelling e di hashtag nelle didascalie. Come a dire che il testo ha un valore anche qui e più sarai capace di far emergere la tua originalità, di condividere e di creare iniziative volte a instaurare relazioni, meglio sarà. Sempre partendo dal tuo obiettivo di comunicazione.
  • Twitter: cinguetta, cinguetta e cinguetta ancora. La comunicazione qui corre veloce e breve, diventa discussione e segue le tendenze del momento. Utile se ti occupi di giornalismo, informazione, politica ed economia, questo social può rientrare nei tuoi canali nella misura in cui il tuo pubblico lo usi.

Un’ultima raccomandazione

È vero: i dati contano come contano i canali, la strategia e il linguaggio che scegli. Però conta anche ciò che ti piace e ti smuove. Sarà assai difficile, infatti, che tu riesca a mantenere attivo un social che proprio non digerisci, o che tu possa parlare con entusiasmo di temi che non ti interessano. Perciò osa, divertiti e non dare niente per scontato!

Ricordati che, se vivi immerso nella tua attività ogni giorno, magari da anni, è probabile che tu non ti soffermi più sui dettagli, i riti, i gesti che compongono il tuo lavoro quotidiano. Ma non vale lo stesso per il tuo pubblico. Prova a metterti nei suoi panni e ti vedrai con gli occhi di chi aspetta di conoscere ciò che fai.

Infine, se pensi di aver bisogno di aiuto, noi siamo qua: puoi fare toc toc a la Martha e la Paola contattandoci come e quando vuoi. In ogni caso, buon lavoro!