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CTA: cosa sono, esempi e come scriverle a puntino

Non limitarti allo “scopri di più”: cattura l’attenzione e coinvolgi i tuoi lettori con messaggi chiari, trasparenti e semplici (ma non banali!)
call to action efficaci

CTA: cosa sono, esempi e come scriverle a puntino

Clicca, scopri, compra, iscriviti, conferma, vai… Non esiste contenuto web senza CTA: le trovi su qualsiasi sito, ti saltano all’occhio mentre curiosi sugli shop online, sbucano come funghi nelle newsletter e sui social. Ma cosa sono davvero le cosiddette “chiamate all’azione”? Perché sono fondamentali? E come scrivere Call To Action efficaci, in grado di attirare e coinvolgere il lettore?

In questo articolo cercheremo di rispondere a queste domande e di darti anche una serie di esempi dai quali prendere spunto. Quindi, se non vuoi limitarti allo “scopri di più” (che, ahinoi, tuttə abbiamo usato almeno “una” volta), entra insieme nel magico mondo delle CTA* e segui i diversi passaggi che affronteremo: 

  • cosa sono le CTA
  • a cosa servono
  • dove e come usarle
  • 7 consigli utili per scrivere le CTA efficaci
  • spunti per scrivere le CTA empatiche
  • 10 esempi ganzi di CTA

*Per inciso, ma neanche tanto, in questo articolo lasceremo perdere i social per concentrarci sulle Call-To-Action all’interno di siti, blog, e-commerce.

CTA: cosa sono, esempi e come scriverle a puntino

CTA, ct-che?

CTA è l’acronimo di Call-To-Action: un’espressione inglese che tradotta alla lettera significa “chiamata all’azione”. In altre parole, si tratta di:

  • una breve stringa di testo che invita l’utente a compiere qualcosa;
  • un pulsante o un’immagine ben visibile per posizione, colore e forma all’interno di una pagina web;
  • un link che può innescare un contatto, un approfondimento, un processo di acquisto, di prenotazione, di iscrizione e così via.

Con queste caratteristiche, capirai che pur essendo piccole piccole le CTA hanno un compito bello grosso. Per svolgerlo al meglio, non dovrebbero né annoiare, né confondere, né tanto meno infastidire il lettore. Dirai: “È una parola!” Risponderemo: “Hai capito, eh?”. Eppure scrivere delle CTA efficaci è possibile e un buon metodo è capire la loro funzione.

A cosa servono le CTA

Un utente che arriva sul tuo sito, blog o e-commerce può essere spinto dalle necessità più diverse. Le CTA possono guidarlo e invitarlo a compiere diverse azioni alla base dei suoi bisogni più o meno espliciti. Per esempio:

  • muoversi all’interno delle pagine;
  • approfondire il tema trattato in un articolo; 
  • scegliere e acquistare prodotti o servizi;
  • entrare in contatto con te o con una divisione della tua azienda;
  • iscriversi alla newsletter;
  • confermare i dati di un modulo per poi inviarlo;
  • lasciare un commento;
  • condividere un contenuto;
  • approfittare di un’offerta;
  • accedere a una sezione riservata;
  • scaricare una risorsa. 

Dove e come usarle

La posizione e la veste grafica delle CTA non sono elementi secondari e possono influire sulla loro efficacia. Il nostro consiglio è di inserire le Call-To-Action in zone strategiche del tuo contenuto web: che poi sia above the fold (sopra la piega, ossia nella parte di una pagina web visibile senza fare scroll), di lato o in fondo alla pagina, dipende. Ma la regola d’oro è che siano ben visibili.

I colori dei pulsanti o bottoni possono aiutarti. Quindi siamo d’accordo per abbinarli con quelli del tuo logo e del tuo sito, a patto di creare un contrasto con lo sfondo e con il resto della pagina. Deve proprio cascarci l’occhio. 😉 Vale lo stesso per la forma delle CTA: un semplice rettangolo può sempre andar bene come anche qualcosa di più creativo. Ma deve essere chiaro dove cliccare.

7 consigli utili per scrivere Call To Action efficaci

  1. Usa la sintesi: concentra l’invito delle tue CTA in un massimo di 4, 5 parole che facciano venir voglia di cliccare sui loro bei pulsanti colorati. 
  2. Vai dritto al sodo: non perderti in giri di parole né in concetti fumosi o ambigui. Vuoi che l’utente faccia una cosa ben precisa? Bene: esprimila con chiarezza, trasparenza e semplicità (non banalità). Sapere che lo stai conducendo esattamente dove gli dici di andare è anche un modo per conquistare la sua fiducia.
  3. Offri un beneficio: dai all’utente un buon motivo per cliccare sulle tue CTA, un motivo tale da farlo sentire in una condizione migliore di quella di partenza. Se ci pensi bene, alla base della grande potenzialità delle Call-To-Action c’è il concetto di scambio: chiedi all’utente di fare una certa azione e lui ci guadagna qualcosa. Se si tratta di qualcosa di utile e vantaggioso, sarà più invogliato a rispondere positivamente alla tua richiesta. Qualche esempio per capire meglio il concetto? Eccolo! “Provalo gratis per 30 giorni” (listino prezzi di Canva nella versione Pro); “Fai compagnia ai nostri 4,655 iscritti” (pagina Newsletter di Guido); “Scarica la collezione completa” (landing page di Lago). 
  4. Pensa ai bisogni del tuo target: come abbiamo detto poco fa, chi arriva sul tuo sito, blog o e-commerce può essere mosso da esigenze molto diverse. Più capirai di che esigenze si tratta, più avrai possibilità di coinvolgere la persona in questione. Per riuscirci, vai al nostro articolo dedicato al target: scoprirai come usare la mappa dell’empatia e creare le tue Buyer Personas, veri e propri identikit dei tuoi clienti tipo. Ti serviranno anche per individuare i vari momenti del percorso che il cliente compie per entrare in contatto con i tuoi prodotti o servizi (customer journey). In questo modo eviterai di forzare la mano con CTA disallineate rispetto alle sue reali necessità. 
  5. Pensa a come parla il tuo target: adatta le tue CTA al linguaggio usato dalle persone alle quali ti rivolgi. Un linguaggio coerente con il tuo tono di voce, preciso e capace di far sentire il target a casa. Niente termini tecnici, settoriali o forbiti: meglio la semplicità a patto che non sia una formula trita e ritrita… Discorso che ci porta dritte dritte al famigerato “scopri di più”: una scelta facile ma non sempre efficace per le tue CTA. Se decidi di usare il verbo “scopri”, perché non dire cosa farai scoprire? Ikea lo fa, per esempio, e scrive “scopri tutte le novità del nostro assortimento”. Insomma, non limitarti alla scelta più banale, scritta di getto: dedica tempo alle parole delle tue CTA e non te ne pentirai.
  6. Non esagerare: una, nessuna, centomila CTA? Una può essere l’ideale. Nessuna è una pessima idea. Centomila sta per le tante, troppe CTA che spesso infestano le pagine dei siti web. Il risultato è quello di distrarre e creare confusione nella mente del lettore, con il conseguente aumento del rischio di abbandono della pagina. Ti consigliamo, quindi, di non eccedere: dosa la quantità di CTA in base al contenuto delle tue pagine web e degli obiettivi per le quali le hai create.
  7. Gioca sull’empatia: come abbiamo scritto nel nostro articolo dedicato, l’empatia vince sempre nel web writing perché permette di connettersi con le emozioni delle persone. Emozioni nascoste dietro ai bisogni di cui parlavamo poco fa. Emozioni che spingono a compiere una determinata azione. Ecco il nesso e, se vogliamo, la scommessa delle CTA: trovare le parole adatte a risuonare nella mente e nel cuore degli utenti coltivando una relazione fatta di trasparenza, rispetto e onestà. E grazie all’empatia, passiamo a una serie di suggerimenti pratici.

Da CTA piatte a CTA empatiche: prova a fare così!

Invece di “acquista” o “prenota” prova con:

  • concediti… (inserisci il vantaggio legato a un tuo prodotto o servizio);
  • regalati o regala un’esperienza che…
  • scopri le possibilità a tua disposizione;
  • prova il servizio per 20 giorni;
  • acquista (il tuo prodotto o servizio) ora e ricevi (un altro prodotto o servizio in omaggio, oppure un’offerta dedicata). 

Invece di “iscriviti alla newsletter” prova con:

  • desidero unirmi alla community;
  • voglio ricevere anteprime/offerte esclusive;
  • inviami la NL adesso;
  • sì, voglio restare aggiornatə;
  • iscriviti e ricevi subito lo sconto del 10%.

Invece di “Contattaci” prova con:

  • raccontaci i tuoi bisogni;
  • parlaci del tuo progetto/sogno, ecc.;
  • condividi la tua esperienza con noi;
  • mettici alla prova: sapremo chiarire i tuoi dubbi;
  • chattiamo!

10 esempi ganzi di CTA

Questa è la parte dell’articolo che ci fa venire gli occhi a cuoricino, lo confessiamo. Roba da addette al settore ma non solo: se un esempio vale più di mille parole, figuriamoci 10! Scorri la lista di CTA che abbiamo raccolto per te e scopri cosa significa davvero scrivere delle Call To Action efficaci.

  1. A tavola! (CTA presente sull’attuale versione della Home di Maison du monde e che introduce alla sezione del sito dedicata ai prodotti per sale da pranzo in pronta consegna).
  2. Lo voglio! (Call-To-Action che non lascia dubbi sull’appetibilità dei prodotti Neve Cosmetics e introduce al loro acquisto). 
  3. Voglio far parte del Club (Mango invita così gli utenti a usufruire di sconti ed esperienze uniche). 
  4. Prenota un appuntamento / Trovalo nell’atelier più vicino (ecco cosa scrive Atelier Emé per i suoi abiti da sposa).
  5. Preparati a lavorare (CTA della Home di Copy 42 che fa da apripista a una serie di altre Call-To-Action scritte a puntino che più puntino non si può).
  6. Risparmia 2 mesi (Homepage di Disney Channel con il beneficio ben in evidenza).
  7. Ti va di chiacchierare? (Innocent è ben contenta di attivare i chiacchieroni all’ascolto per la sua pagina Contatti).
  8. Fino al 40% su prodotti selezionati: approfittane! (una delle diverse CTA che introducono alle rispettive iniziative promozionali di Arcaplanet).
  9. Rispondiamo qui (se vuoi iscriverti alla Scuola Holden ma hai qualche dubbio, così potrai entrare in contatto con chi sarà capace di risponderti).
  10. Crea il tuo account gratis (ecco come entrare a far parte della community creativa di Domestika)

 

Anche per oggi siamo arrivate alla fine. Speriamo che i nostri consigli ti siano d’aiuto per creare delle CTA a misura della tua attività e dei tuoi potenziali clienti. Se hai bisogno di qualche chiarimento o vuoi un suggerimento in più, non esitare: batti un colpo a info@progettopuntoevirgola.it

Grazie per aver letto fin qui e alla prossima,

Martha e Paola