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Come revisionare i testi in 3 mosse + 12 consigli pratici

Dal miglioramento del contenuto alla caccia spietata del refuso: mini guida per testi revisionati a puntino
Scrivi senza paura. Edita senza pietà

Come revisionare i testi in 3 mosse + 12 consigli pratici

Ernest Hemingway la metteva così, senza tanti giri di parole: “The first draft of anything is shit”, La prima bozza di qualsiasi cosa è una merda. E se lo diceva lui che era un maestro, c’è da crederci! La revisione del testo, infatti, è un passaggio obbligato sia per chi si diletta con la scrittura, sia per chi è professionista in materia. Non è una questione di scarsa bravura o di inesperienza (anche se la pratica aiuta!): il fatto è che la scrittura è anche e soprattutto riscrittura, e la revisione fa parte del gioco.

Dalle didascalie dei post su Instagram agli articoli del blog, da una mail di candidatura alle schede prodotto, da una landing page alle pagine del tuo sito: tutti questi testi, anche se molto diversi tra loro, devono passare da una revisione attenta prima di esser belli e pronti per il lettore. Ma come revisionare i tuoi testi a puntino (e virgolina)? Abbiamo individuato 3 mosse indispensabili più una serie di consigli pratici. Pronta/o ad armarti di concentrazione e penna rossa?

Revisione del testo sì, ma in parole povere?

Prima di entrare nel mondo della revisione, chiariamo di cosa stiamo parlando: si tratta solo di correggere i refusi e gli eventuali strafalcioni grammaticali o c’è qualcosa di più? C’è qualcosa di più: per fare una buona revisione del testo c’è da mettere insieme l’editing con il proofreading. Ed-che? Proof-che? Niente panico, ora lo diciamo in parole povere. 

L’editing si occupa degli elementi fondamentali e concettuali del testo: controlla l’organizzazione, la coerenza argomentativa, i nessi logici, il linguaggio e lo stile. Il suo obiettivo è arrivare a un testo chiaro, scritto bene, facile da leggere e da capire.

Il proofreading altro non è che la correzione di bozze: controlla gli aspetti più formali del testo come gli errori di battitura, l’ortografia, la grammatica, la punteggiatura e le sviste tipografiche che possono coinvolgere l’uso delle virgolette, delle parentesi, dei rientri, dei doppi spazi tra una parola e l’altra e così via. 

Facciamo un esempio

Per chiarire la faccenda, guarda come il proofreading e l’editing lavorano diversamente su uno stesso testo.*

Testo di partenza: “La nostra azienda produce finestre per abitazioni e uffici siamo leader di mercato perchè disponiamo delle migliori tecnologie attualmente disponibili sul mercato. Le nostre finestre sono prodotte con materiali di qualità e non solo ma anche vi forniamo un servizio di assistenza clienti efficente e veloce”.

Dopo il proofreading: “La nostra azienda produce finestre per abitazioni e uffici. Siamo leader di mercato perché disponiamo delle migliori tecnologie disponibili. Le nostre finestre sono prodotte con materiali di qualità. Vi forniamo un servizio di assistenza clienti efficiente e veloce”.

Dopo l’editing: “Per le finestre del tuo ufficio o della tua casa, oggi sai a chi puoi rivolgerti. Puoi avere finestre prodotte con materiali di qualità e con le migliori tecnologie oggi disponibili. In più, potrai contare su un servizio di assistenza efficiente e veloce”.

Dopo l’intervento di proofreading, il testo resta sostanzialmente lo stesso con l’aggiunta della punteggiatura e l’eliminazione di ripetizioni, refusi ed errori ortografici. Con l’editing, invece, il testo diventa più leggibile ed efficace, mette da parte la sua autoreferenzialità per prendere in considerazione il lettore e i suoi bisogni.  

Se ti stai ancora domandando perché è così importante fare la revisione di un testo, stavamo giusto per dirtelo. 

Il magico potere della revisione

Immagina di trovarti in una di queste situazioni: hai scritto un curriculum ad hoc per il posto di lavoro dei tuoi sogni, lo stai per inviare a chi di dovere accompagnato da una bella e-mail di candidatura. Sull’emozione del momento, clicchi “invio” ma non ti accorgi che i tuoi contatti sono sbagliati. Risultato? Potrebbe sfuggirti un’occasione.

Vuoi conquistare un segmento di pubblico più giovane: hai creato dei nuovi prodotti, li hai già testati e sono piaciuti; hai realizzato un e-commerce strafigo per venderli online. Tutto è pronto… peccato che le descrizioni dei prodotti manchino di personalità: sono scritte in un linguaggio da matusa, sono ingessate, piatte, vaghe e danno poche informazioni utili. Risultato? Potresti vanificare i tuoi sforzi.

Sono due situazioni molto diverse e stereotipate, ma in entrambe un’accurata revisione del testo può fare la differenza. Quindi, è il momento di metterti all’opera!

Revisione testi: 3 mosse indispensabili 

1. Rivedi il contenuto

Hai detto tutto quello che volevi dire o manca ancora qualcosa? L’argomento è chiaro e ben organizzato? C’è coerenza tra il titolo e il succo del discorso? E tra le diverse parti del testo: non sarai mica partita/o per la tangente? I passaggi logici sono semplici o ingarbugliati? E che dire delle conclusioni? 

Come vedi, qui si tratta di rivedere il testo nel suo insieme. Non è il momento di cercare il pelo nell’uovo: per quello ci sarà tempo dopo. Qui c’è da mollare la pretesa che sia buona la prima e da capire dove e come la tua bozza può essere migliorata e resa più efficace. È un gioco di rilettura, autocritica, riscrittura, taglia e cuci. 

2. Migliora lo stile e il tono di voce

Lo stile che hai scelto è adatto a chi leggerà il tuo testo? Il tono di voce è coerente con quello che usi in altri canali di comunicazione? Hai parlato in maniera troppo autoreferenziale? Hai usato delle frasi fatte, dei termini tecnici o da addetti al settore? I periodi sono lunghi e complessi? I discorsi filano? Puoi trasformare le forme passive in attive? Puoi scegliere delle parole concrete e d’uso comune?

È il momento di entrare nel merito delle singole frasi e parole che hai scritto. No a tutto ciò che tende a complicare il discorso. Sì a tutto ciò che è utile a far passare un messaggio pulito, privo di doppi sensi o di imprecisioni. Se sei in un momento di stanchezza e ti mancano le parole, tieni a portata di mano:

  • un buon vocabolario della lingua italiana: ti aiuterà se hai delle incertezze sull’uso di uno o più termini; 
  • un buon vocabolario dei sinonimi e contrari: ti servirà a eliminare le ripetizioni e a giocare con le sfumature della nostra bellissima lingua;
  • un dizionario delle collocazioni: ti permetterà di trovare l’espressione giusta per quello che vuoi dire.

3. Togli gli errori e i refusi 

Una parola è al singolare ma il suo aggettivo è al plurale? Oddio, è rimasta l’H dove proprio non ci va? È rimasto pure qualche errorino di battitura? Hai iniziato a scrivere al presente ma poi hai continuato al passato? Hai cominciato dando del “tu” al lettore e senza accorgertene hai usato il “voi”? Non c’è virgola nel raggio di chilometri? Hai aperto una parentesi ma non l’hai richiusa?

Insomma, se non vedevi l’ora di cercare il pelo nell’uovo, anzi, l’errore nel testo, ora puoi sbizzarrirti. Inforca gli occhiali, munisciti di una lente d’ingrandimento e di tanta tanta attenzione perché sai cosa succede dopo che hai passato qualche ora sulla tua bozza? Succede che non la vedi più. Il nostro cervello, infatti, riesce anche a lggeere quetso tetso: “Non imorpta in che oridne apapaino le letetre in una paolra, l’uinca csoa imnorptate è che la pimra e la ulimta letetra sinao nel ptoso gituso.”

Come superare questo intoppo? Usando alcuni dei consigli pratici che seguono. 😉

12 consigli pratici per revisionare i tuoi testi

  1. Fai riposare il testo: dimenticatelo per qualche ora, meglio ancora per qualche giorno. Ti aiuterà a rivederlo con occhi più attenti e meno assuefatti.
  2. Stampalo: c’è una grande differenza tra la lettura su monitor e quella su carta. Sul foglio sarai più accurato e potrai anche annotare correzioni e idee.

  3. Armati di penna rossa, verde, blu, gialla: scegli i colori che ti pare, basta evidenziare su carta quello che non va assegnando un colore diverso agli interventi che ritieni utili per migliorare il tuo testo.

  4. Mettiti nei panni del lettore: dimentica la tua professione, quello che sai e cerca di rileggere il tuo testo non solo con la giusta dose di spirito critico ma anche vestendo i panni del destinatario. Ti aiuterà ad aggiustare il tono di voce e a rispondere meglio alle esigenze del tuo pubblico di riferimento.
  5. Non affezionarti troppo alle tue parole: capita che quell’espressione ti sembri venuta proprio bene, che quell’altra abbia un che di ricercato, lo sappiamo ma… il punto è: serve al tuo lettore? Rileggi con attenzione e lo scoprirai.

  6. Taglia senza pietà: il passo successivo a quello che ti abbiamo indicato qui sopra è proprio salutare le tue parole senza troppi rimpianti. Ma il taglio netto è necessario anche quando ti accorgi che sei partita/o per la tangente o hai smarrito la strada del ragionamento dentro giri inutili di parole.

  7. Cuci dove c’è uno strappo: hai iniziato un discorso e poi lo hai lasciato a metà? Quello che hai presentato nell’introduzione arriva solo alla fine del tuo testo? Beh, forse è in caso di munirti di ago e filo, ricucire gli strappi con le aggiunte e i nessi logici necessari. Se poi ti accorgi che serve anche ripensare la struttura del tuo testo, benvenga.

  8. Diffida del correttore automatico: che si tratti di Word, di Pages, di Google Documenti o di qualsiasi altro programma di scrittura, fidati quanto basta delle correzioni che ti segnala perché se sono utili a scovare i refusi o gli errori grammaticali, vanno poco più in là. Per esempio, non distinguono tra parole omografe con accento diverso (“e” ed “è” per esempio), tralasciano la concordanza singolare-plurale e non sono in grado di prendere in considerazione il contesto. Solo tu puoi arrivare dove il correttore non può.

  9. Leggi a voce alta: ti aiuterà a capire se i discorsi filano, se la punteggiatura è giusta, se ti è sfuggito qualche errore di battitura.

  10. Leggi a ritroso: è un altro trucco nella caccia spietata al refuso.

  11. Chiedi in prestito due altri occhi: quattr’occhi vedono sempre meglio di due. Soprattutto se gli occhi in prestito sono estranei al testo che hai scritto. Un grande aiuto per verificare la comprensione, la coerenza e la correttezza del tuo contenuto qualsiasi esso sia.

  12. Non tralasciare le fonti, i dati, i link: anche loro fanno parte del tuo testo. Quindi, verifica di aver inserito e scritto correttamente le tue fonti; controlla che i dati indicati siano precisi; accertati che i link funzionino e siano quelli giusti. 

Testa i tuoi testi con noi su Instagram

Fare la revisione ai tuoi testi è un po’ come sottoporli a un test. Per condividere questa impresa, abbiamo creato #TestaiTuoiTesti: l’#hashtag della nostra rubrica carosello su Instagram con spunti utili per migliorare i tuoi testi. Dentro puoi trovarci consigli di: strategia, struttura, linguaggio, grammatica, punteggiatura e SEO. Per scoprire le nostre dritte in pillole, segui Punto e Virgola su Instagram e, se ti va, usa l’hashtag #testaituoitesti per unirti alla community di chi ama i testi scritti e revisionati a puntino.  

Per chiudere il cerchio del tema di oggi, visto che abbiamo iniziato con Hemingway, finiamo ancora con lui: sapevi che ha riscritto ben 39 volte l’ultima pagina di Addio alle armi? A chi gli chiedeva il perché, rispondeva: “perché non trovavo le parole giuste”… Come a dire: impariamo dai grandi per non scoraggiarci nella ricerca delle “parole giuste” per il nostro testo e il nostro lettore.

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Alla prossima,

Martha e Paola 

 

*Esempio liberamente tratto da: “Manuale di copywriting e scrittura per il web” di Alfonso Cannavacciuolo, edizioni Hoepli.