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5 tendenze + 2 dritte di comunicazione nel 2020

Se seguirle vorrai, il successo troverai.
tendenze e dritte comunicazione 2020

5 tendenze + 2 dritte di comunicazione nel 2020

Il 2020 è iniziato: le riflessioni sul 2019 ti hanno aiutato a tracciare i buoni propositi per l’anno nuovo e adesso è arrivato il momento di passare dalla teoria alla pratica. Se la tua to do list contempla la voce “migliorare la comunicazione su sito e social” questo post potrà esserti d’aiuto: abbiamo letto per te 4 articoli sui trend del 2020 in ambito di comunicazione digitale e selezionato 5 punti che ci hanno colpito di più. Se non li hai ancora presi in considerazione, prova a integrarli nella tua strategia di comunicazione del 2020 o, quanto meno, a considerarli come un faro al quale fare riferimento ogni volta che ti sentirai confuso. Dopo queste 5 tendenze troverai anche due consigli pensati dalla Martha e la Paola, ovvero noi. Buona lettura! 

Facciamo il punto anzi, il punto e virgola! 😉 

Dopo un periodo in cui ci siamo lasciati trasportare da tutto ciò che transitava su web, sembra che il 2019 ha visto il Wild Wild Web diventare un po’ meno selvaggio: utenti, brand e piattaforme hanno iniziato a mettere dei paletti per contenere parte degli effetti collaterali causati da un consumo eccessivo e sregolato di ciò che la rete mette a disposizione. 

Se da una parte queste restrizioni sembrano limitare delle possibilità, dall’altra rappresentano stimoli alla creatività e all’innovazione. Infatti, le nuove regole di internet, se usate con criterio, possono incentivare le aziende a uscire da uno stato di cose per connettersi a nuove opportunità nel rispetto del pubblico e di questo questo cambiamento culturale. Scopriamo come.

5 tendenze 

  1. Mostra riconoscenza verso chi crea contenuti di valore: internet è stato per troppo tempo un luogo in cui il copyright veniva ignorato. Oggi i tempi sono più maturi e i creativi hanno saputo educare un pubblico che non solo sa riconoscere il valore dei contenuti, ma alza anche la voce per pretenderne il giusto riconoscimento. Detto in altre parole: i contenuti devono essere di valore e chi li crea, che sia un copywriter, uno storyteller, un fotografo o un grafico, ha il diritto di essere riconosciuto e rispettato. Le community hanno iniziato a farlo, adesso è il turno dei brand che devono sapere valorizzare il talento di chi crea valore aggiunto per loro. Sephora, per esempio, recluta gli influencer del #SephoraSquad senza basarsi sul loro numero di follower bensì sulla fedeltà del loro pubblico.
  2. Favorisci relazioni sane: in un‘epoca in cui il digitale ci bombarda di richieste, provocazioni, odio ed entra con prepotenza nella nostra sfera personale, emerge la necessità di promuovere una comunicazione consapevole e positiva, capace di coltivare relazioni digitali autentiche ad alto valore emozionale. Il dilagare della funzionalità “Tempo di utilizzo”, che mostra quante ore trascorri su app, siti e altri contenuti è un chiaro esempio di questo bisogno impellente. È arrivato il tempo di proteggere e ricontrattare la nostra presenza online. Ecco che siamo più inclini a seguire profili di personaggi che puntano alla motivazione, alla crescita personale e al benessere. Postare contenuti positivi in spazi spesso dominati dall’odio non sembra rivoluzionario, ma è indispensabile per capire che le persone rispondono meglio ai brand che dimostrano attenzione nei loro confronti e lo fanno con gentilezza. Un esempio? Uber si è accordata con la app di meditazione Calm per fare del tempo trascorso in auto un momento da dedicare a se stessi rallentando e ritrovando equilibrio; lo ha fatto creando esercizi di mindfulness.
  3. Rispetta la privacy: l’essere sempre esposti e spiati ci è venuto a noia. Abbiamo imparato a prendere il controllo, cancellare le nostre tracce, annullare le iscrizioni alle newsletter o uscire dai gruppi di Facebook. I brand si stanno adeguando coinvolgendo il pubblico con più discrezione e rispetto per la privacy: da qui la creazione di spazi in cui farsi trovare da chi è veramente interessato ma non vuole un’esposizione esagerata (vedi i gruppi chiusi). In questi spazi le persone sono più inclini a essere se stesse e disponibili al dialogo. Questa è la nuova modalità social: in pubblico ma con dei limiti, una comunicazione più protetta e meno soggetta a manipolazione. Attenzione però, la crescita di spazi più discreti e intimi necessita cura e non va confusa con un’occasione per vendere.
  4. Dai spazio alle parole: le persone si interessano a contenuti più lunghi e complessi. Attirare l’attenzione con memes o messaggi brevi e immediati non basta più. Nel 2020 potrai far spazio alle parole e noi siamo particolarmente orgogliose di dirtelo: fai sapere quello che pensi, prendi posizione e motiva ciò in cui credi con chiarezza e in maniera articolata. Qualche indizio a supporto di questa inversione di tendenza? La lunghezza media di un video su Youtube si aggira sui 13 minuti (Pew Research Center 2019), i copy di Instagram sono sempre più lunghi come quelli di Twitter, senza parlare della scelta di Spotify di puntare sempre di più sui podcast. Questo non significa che i micro contenuti siano morti, ma solo che le persone sono disposte ad ascoltare chi ha qualcosa in più da dire. Le piattaforme si stanno adattando, i brand devono fare la stessa cosa. In un periodo in cui la disinformazione dilaga, le persone fanno ricerche su ciò che interessa e, grazie alla reattività dei social, le informazioni possono essere trovate in tempo reale. Contesto e dettagli vanno a braccetto con trasparenza e onestà, e puoi ottenerli solo quando scendi nel profondo. Scrivere poco può aiutare a catturare l’attenzione ma quello che serve adesso è creare coinvolgimento attraverso contenuti esaustivi, articolati e quindi autorevoli.
  5. Dai spazio alle emozioni: il pensiero di produrre contenuti esclusivamente sulla base dei dati analitici, dei generi, di interessi verticali e specifici è superato. Oggi la comunicazione ha bisogno di guardare oltre a tutto questo ed esprimersi con personalità e creatività per riuscire a emozionare e coinvolgere. Le persone prendono raramente decisioni sulla base di meri fattori razionali e non sempre reagiscono come ci si apetta. Il marketing moderno deve necessariamente includere i dati nell’inconscio offerto dagli studi psicologici, comportamentali e delle neuroscienze. A detta di Will Goodhand “Quando create, non lasciate che l’emisfero sinistro del cervello vi rallenti con la sua razionalità.” Ricordiamoci che l’emisfero sinistro si basa sui fatti, quindi le sue soluzioni creative sono più essenziali e astratte. L’emisfero destro invece, lavora sulla base delle emozioni e dell’intuizione, quindi le sue soluzioni sono più profonde e innovative. La pubblicità frutto di una creatività basata sulle emozioni risulta più efficace e resta una delle soluzioni a lungo termine più persuasive.

2 dritte 

  1. Sperimenta e scopri la bellezza della nostra lingua: prova a comunicare quello che fai in modo diverso, usando le mille sfumature che ci offre l’italiano. Guarda la tua attività da nuovi punti di vista, soffermati sui particolari, mettiti nei panni del tuo pubblico e scrivi sulla base dei suoi bisogni. Non ti fermare alla prima definizione, cerca quella che può raccontare meglio ciò che vuoi dire. 
  2. Crea connessioni: pensa alle domande più frequenti che ti fanno i clienti, gli amici o i conoscenti sul tuo lavoro. Parlane, cerca soluzioni e se non le trovi da solo, crea relazioni con chi può aiutarti. Come ci insegna infatti Greg Satell, la chiave del successo sta nel creare connessioni e le aziende vincenti saranno quelle che sapranno identificare problemi reali e connettersi ad altri per trovare soluzioni. 

L’impegno per il 2020 sarà di non perdere mai di vista questi trend e di personalizzarli creando una strategia di comunicazione ad hoc per interagire con un pubblico sempre meno immobile e passivo. Ci sarà quindi bisogno di lasciare spazio alla sperimentazione, all’innovazione, al dialogo e all’autenticità senza trascurare il tempo per il silenzio, prezioso alleato di tutti i creativi. 

Se l’argomento ti interessa e vuoi approfondire, questi sono gli articoli che abbiamo letto:

  1. We Are Social svela quali sono i sei trend della comunicazione nel 2020
  2. 10 (communication) trends for 2020 
  3. Social Media Trend: ecco quali tenere d’occhio nel 2020 
  4.  I 10 trend sui social network da tenere d’occhio nel 2020