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Come migliorare il tuo profilo LinkedIn nel 2025

Consigli pratici per scrivere contenuti che valorizzano la tua offerta e raccontano chi sei davvero
migliorare profilo LinkedIn

Come migliorare il tuo profilo LinkedIn nel 2025

Se sei qui, è probabile che tu voglia migliorare il tuo profilo LinkedIn per valutare opportunità lavorative, far crescere la tua rete o dare più visibilità al tuo Biz. Che tu sia freelance, dipendente, consulente o titolare di un’attività, LinkedIn può diventare un alleato prezioso per promuoverti in modo genuino e creare relazioni professionali solide.

Infatti, questa piattaforma è uno strumento indispensabile per chi lavora o chi cerca lavoro. Ma esserci non basta: bisogna raccontarsi al meglio, curare i dettagli del profilo, condividere contenuti che rispecchino chi sei e partecipare alle conversazioni della rete. Il tutto, se possibile, senza farsi prendere dall’ansia da prestazione! Da dove iniziare dunque? 

Semplice: da una base solida. Serve cioè un profilo curato a puntino, pensato per parlare con il tuo pubblico e in linea con i tuoi obiettivi. Perché sono proprio le parole che scegli per raccontare la tua esperienza e descrivere il tuo lavoro a parlare di te — spesso ancora prima di una call.

In questo articolo, ti accompagniamo passo dopo passo nella scrittura (o nella revisione) del tuo profilo LinkedIn e facciamo il punto generale su due tipologie di contenuti a tua disposizione: post e articoli. Ma prima, cosa ne pensi di un breve recap su come LinkedIn è diventato ciò che è oggi? 

L’universo LinkedIn: dal 2002 a oggi 

LinkedIn nasce nel 2002 da un’idea di Reid Hoffman e un piccolo gruppo di co-fondatori. Il 3 maggio 2003, il team lancia la piattaforma con l’obiettivo di connettere professionisti di tutto il mondo. Il 2004 vede l’arrivo delle funzionalità premium, che permettono agli utenti di espandere le connessioni oltre la propria rete. Nel 2005 entrano in scena i gruppi, pensati per favorire le discussioni su interessi lavorativi condivisi, e nel 2006 debuttano strumenti dedicati alla ricerca e selezione del personale.

Nel 2007 la piattaforma supera i 10 milioni di utenti e diventa sempre più centrale per chi cerca o offre lavoro, soprattutto negli Stati Uniti. Nel 2008 prende il via l’espansione in Europa (Francia e Spagna) mentre nel 2009 Jeff Weiner assume ufficialmente il ruolo di CEO. Lo stesso anno vengono introdotte le pagine aziendali.

Nel 2011 LinkedIn apre la prima sede in Italia con poco più di 2 milioni di utenti e debutta in borsa con un’Offerta Pubblica Iniziale (detto in altre parole, apre per la prima volta le sue azioni al pubblico) da oltre un miliardo di dollari!

Nel 2012 si avvicina ai 200 milioni di utenti e si arricchisce con aggiornamenti di stato in stile social, raggiungendo effettivamente quella soglia nel gennaio 2013.

Nel 2016 Microsoft annuncia l’acquisizione di LinkedIn per 26,2 miliardi di dollari. L’anno seguente la piattaforma di social networking professionale lancia i video nativi e LinkedIn Learning diventa un punto di riferimento nella formazione online.

Durante la pandemia, nel 2020, vive una nuova crescita grazie alla digitalizzazione forzata: aumentano i contenuti, le interazioni e vengono introdotte nuove funzioni come le Storie. Il nuovo CEO è  Ryan Roslansky. Nel 2021, le Stories vengono ritirate a favore di strumenti più adatti al pubblico professionale, come Eventi e Newsletter.

Oggi LinkedIn è molto più di un curriculum online: è uno spazio in cui raccontare valori, consolidare la reputazione e condividere conoscenza.

LinkedIn nel mondo e in Italia nel 2025

Con oltre 1,1 miliardi di membri in più di 200 Paesi, LinkedIn nel 2025 conferma la sua leadership tra le piattaforme di networking professionale. Gli Stati Uniti guidano la classifica con 234 milioni di utenti, seguiti da India (148 milioni) e Brasile (83 milioni). In Europa, si contano oltre 304 milioni di profili attivi.

In Italia, LinkedIn ha superato i 18 milioni di utenti. Il dato interessante? La fascia più presente è quella tra i 25 e i 34 anni (59,1%), seguita dai giovanissimi tra i 18 e i 24 (24,5%). Segno che anche la nuova generazione sceglie LinkedIn per muovere i primi passi nel mondo del lavoro.

La verità? Oggi LinkedIn è il posto ideale per farti trovare, far conoscere il tuo valore e curare relazioni professionali. Il tuo profilo è la prima cosa che gli altri hanno a disposizione per decidere se contattarti, seguirti, consigliarti o chiederti un incontro. Per questo vale la pena dedicargli cura e attenzione

Profilo personale o pagina aziendale?

Su quale dei due è meglio puntare? La risposta dipende dagli obiettivi, ma tutto parte dal conoscere le differenze tra queste due opzioni.

Profilo personale: l’anima del tuo personal branding

Il profilo personale (quello che approfondiamo con questo articolo) è la tua identità professionale. Serve per raccontare chi sei, entrare in contatto con potenziali clienti o datori di lavoro, creare connessioni genuine. È la scelta ideale se sei freelance, consulente, artigianə o professionista: chi ha bisogno di te vuole sapere chi c’è dietro un servizio o un prodotto. 

Pagina aziendale: un valore in più, ma non sempre la priorità

Le pagine aziendali servono a rappresentare brand più strutturati, fare advertising o accedere a strumenti avanzati di analisi. Ma se non prevedi una strategia continuativa, rischiano di rimanere inutilizzate.

LinkedIn Come ottimizzare i contenuti del tuo profilo LinkedIn nel 2025: 10 consigli

1. Scegli le parole giuste: lavora con le keyword

LinkedIn funziona come un motore di ricerca. Usa parole chiave specifiche per far emergere il tuo profilo tra quelli con competenze simili. Inseriscile in modo naturale nel titolo, nel sommario, nella sezione Informazioni e nelle esperienze. Ecco come fare.

Per scegliere le parole chiave pensa al tuo ambito e immagina di volerti posizionare per determinate parole chiave di settore. Digita sulla barra di ricerca di LinkedIn la parola chiave più breve (composta da uno o due termini) associata alla ricerca che più ti rappresenta (es: graphic design). Sotto l’elenco iniziale dei risultati restituiti da LinkedIn, compare la voce “Vedi tutti i risultati”. Se clicchi per espandere questo elenco, nella parte alta della pagina vedrai i profili delle persone suddivisi in base al grado di connessione (1°, 2° o 3° livello).

Esempio: se sei consulente finanziario, puoi usare termini come “pianificazione finanziaria”, “investimenti”, “consulenza patrimoniale”, “analisi di mercato”.

2. Foto profilo: professionale ma umana

Una buona foto profilo trasmette professionalità e affidabilità. Scegli un primo piano sorridente, su sfondo neutro, con luce naturale. Consigli pratici:

  • risoluzione: 400 x 400 px;
  • sguardo in camera;
  • no a filtri o loghi;
  • vestiti come ti presenteresti a un colloquio.

3. Immagine di copertina: mostra il tuo mondo

La cover è uno spazio spesso trascurato. Sfruttala per mostrare chi sei: puoi usare una grafica con il tuo payoff, una foto del tuo ambiente di lavoro o un visual con le tue competenze. Consigli pratici:

  • dimensioni: 1584 x 396 px;
  • inserisci un titolo o una frase distintiva;
  • usa i colori del tuo brand;
  • se utile, aggiungi link o contatti

Esempio: se ti occupi di coaching aziendale, scegli un’immagine che trasmetta energia e collaborazione (come un team in azione o un leader che guida con determinazione) accompagnata da una frase d’impatto, capace di ispirare e motivare.

4. Presentazione: vai al sodo

In questa sezione puoi inserire le tue informazioni di contatto (telefono, email, sito web, ecc.). In particolare, ti consigliamo di prestare attenzione alla voce “sommario”: hai 220 caratteri per dire chi sei. Punta su chiarezza e concretezza. Non scrivere solo la tua qualifica (“sales manager”), ma cosa fai e per chi. Qui puoi presentarti e mettere in evidenza quello che vuoi che si sappia di te a colpo d’occhio. Infine, non dimenticare di includere le parole chiave più in linea con il tuo profilo. 

Esempio efficace: “Supporto le aziende nel trasformare i dati in decisioni strategiche attraverso analisi approfondite e report chiari.”

Esempio non efficace: “Data Analyst.”

5. Sezione Informazioni: racconta il tuo valore

In questo blocco hai fino a 2.600 caratteri per farti conoscere meglio. Qui puoi specificare in modo più preciso, autentico e personale i tuoi punti di forza. Quando scrivi tieni a mente il tuo cliente tipo e racconta:

  • chi sei;
  • cosa fai (evita frasi generiche, vai nello specifico);
  • come puoi aiutare chi legge;
  • quali problemi risolvi;
  • quali sono i tuoi valori e i tuoi obiettivi;
  • i traguardi raggiunti; 
  • come contattarti.

Per farlo al meglio, usa un tono di voce autentico, diretto, coerente con il tuo brand. Il tono di voce contribuisce a trasmettere al meglio ciò che vuoi comunicare (es: affidabilità, empatia, entusiasmo o concretezza). Se non sai da dove partire, puoi leggere il nostro articolo “Guida al tono di voce dei testi aziendali con 7 esercizi”.

Pro tip: scrivi sempre in prima persona, come se parlassi a un potenziale cliente, collaboratore o selezionatore. 

6. Esperienze: illustra, non elencare

Ricorda: non è un curriculum, è una presentazione. Descrivi ogni esperienza mettendo in luce risultati, progetti sviluppati, competenze acquisite. Inserisci link, immagini, portfolio. Qui puoi:

  • indicare i ruoli ricoperti (attuali e passati); 
  • specificare il tipo di attività svolta con esempi concreti;
  • includere risultati, testimonianze, link a progetti;

Consiglio: se sei freelance e lavori con clienti diversi, puoi creare un’unica voce “Libera professione” e aggiornare di volta in volta le attività svolte.

Esempio: “Ho curato il lancio della campagna [nome campagna], portando un incremento del 20% nelle vendite online in tre mesi.”

7. Formazione: occhio alla coerenza

In questa sezione, vale la pena aggiungere anche la formazione più lontana nel tempo, purché sia coerente. Se invece hai cambiato ambito, puoi spiegare in che modo quell’esperienza ha arricchito il tuo percorso.

Esempio: “La mia formazione in filosofia mi ha insegnato a ragionare in modo critico, analizzare i problemi da più prospettive e comunicare con chiarezza. Oggi queste competenze mi aiutano a sviluppare strategie di comunicazione efficaci e persuasive.”

Curare questa sezione offre un doppio vantaggio. Da un lato, ti permette di mostrare al meglio il tuo profilo, dall’altro, LinkedIn ti suggerisce potenziali compagni di corso, segnalati dall’algoritmo come collegamenti utili da aggiungere alla tua rete.

Sapevi che… In questa sezione puoi inserire anche contenuti media come immagini, documenti, siti o presentazioni? 

8. Competenze e referenze: scegli bene e chiedi supporto

Inserisci le competenze rilevanti per il tuo settore (es: “marketing digitale”, “traduzione”, “gestione risorse umane”) e chiedi alle persone con cui hai lavorato di confermarle: più conferme ricevi, più sarai visibile nei risultati di ricerca. LinkedIn consente di inserire fino a 50 competenze nel profilo, ma non è necessario usarle tutte. È meglio selezionare solo quelle più rilevanti rispetto a quanto offri al momento.

Per aumentare la credibilità delle tue competenze, invita clienti, colleghi o collaboratori ad aggiungere autorevolezza con testimonianze dirette, le referenze. Nel 2025, LinkedIn dà più valore all’interazione e al supporto reciproco tra utenti.

Pro tip: ogni trimestre, dedica una mezz’ora a rivedere le competenze. Aggiungine una nuova se hai appena concluso un corso o un progetto rilevante.

9.  Lingue e volontariato: una marcia in più

Due sezioni spesso trascurate, ma che possono fare la differenza nel tuo profilo LinkedIn.

Le lingue: parlare più lingue non è solo una questione di curriculum, ma un segno di apertura verso il mondo. Indicare gli idiomi che conosci racconta chi sei, la tua curiosità, la voglia di metterti in gioco con persone e culture diverse. È un piccolo dettaglio che può fare una grande differenza: può creare connessioni inaspettate, aprire nuove strade e dire molto sulla tua capacità di adattarti e comunicare, ovunque ti trovi.

Il volontariato: raccontare le tue esperienze di volontariato arricchisce il tuo profilo. Mostra che dietro alle competenze ci sono valori, sensibilità, voglia di mettersi a disposizione. Spesso sono proprio queste esperienze a far emergere qualità preziose come l’empatia, la capacità di ascolto, la leadership gentile. E sì, perché il lato umano conta, eccome!

10. Contenuti in evidenza: valorizza il tuo lavoro

Questa sezione è un vera e propria vetrina all’interno del tuo profilo LinkedIn, dove puoi mettere in primo piano post, articoli, link, documenti e progetti significativi.

Usa questo spazio in modo strategico per dare visibilità ai tuoi migliori risultati e ai lavori di cui sei più orgogliosə: può trattarsi di un articolo pubblicato, di una presentazione, di un progetto completato o di un post che ha avuto un grande successo.

In pratica, è uno spazio che permette a chi visita il tuo profilo di vedere subito cosa sai fare, senza dover scorrere tra tutte le sezioni. Un modo efficace per catturare l’interesse e trasmettere subito valore concreto.

profilo LinkedInL’importanza dei contenuti su LinkedIn: post e articoli

Creare un profilo perfetto e poi lasciarlo in silenzio è come allestire una vetrina e poi tenere le saracinesche abbassate. Nel 2025, LinkedIn è sempre più un luogo di dialogo e confronto. E tu puoi essere parte di quella conversazione grazie agli strumenti che la piattaforma ti offre. Scopriamone insieme due. 

Post

Sono ideali per condividere consigli pratici, porre domande aperte, raccontare momenti significativi del tuo lavoro e stimolare conversazioni con il tuo target. Ad esempio, puoi creare una rubrica settimanale dedicata alle domande frequenti dei tuoi clienti o condividere aggiornamenti su progetti e attività appena conclusi.

Non è necessario pubblicare ogni giorno: la chiave è la costanza, anche solo una volta alla settimana, ma con contenuti curati, coerenti e utili per chi ti segue.

E se ti manca l’ispirazione per copy originali, nessun problema: puoi aumentare la tua visibilità commentando e partecipando in modo attivo ai post di altri professionisti, dimostrando interesse e competenza.

La lunghezza massima di un post è 3.000 caratteri (500 parole ca.). Detto questo, la lunghezza “giusta” dipende dall’obiettivo del post:

  • breve: 300-500 caratteri  (50 – 100 parole ca.) – perfetto per aggiornamenti rapidi, domande, curiosità, spunti di discussione).
  • medio: 800-1.200 caratteri (130 – 240 parole ca.) – adatto a storytelling brevi o spiegazioni concise.
  • post strutturato: 1.500-2.000 caratteri (250 – 400 parole ca.) –  utile per approfondimenti, casi studio o post educativi.

I tratti distintivi di un post efficace sono: 

  • hook (gancio iniziale forte): una domanda, un dato interessante, un’affermazione provocatoria;
  • sviluppo: spiegazione chiara e concisa;
  • chiusura: invito all’azione (commenta, condividi, contattami).

Articoli

Gli articoli su LinkedIn sono uno strumento prezioso per: 

  • approfondire temi di interesse legati al tuo settore
  • raccontare casi studio concreti; 
  • spiegare come lavori e quali risultati puoi offrire; 
  • posizionarti come espertə nel tuo campo;
  • fare storytelling professionale (ne parliamo meglio sotto).

LinkedIn premia i profili personali attivi e autentici. È da lì che partono le conversazioni, le collaborazioni e le opportunità. Ecco perché è fondamentale curare ogni dettaglio. Capiamo insieme come, passo dopo passo.

La lunghezza di un articolo su LinkedIn è… tutto quello che supera i 3.000 caratteri! Scherzi a parte, anche in questo caso la lunghezza può variare in base al tipo e all’obiettivo del singolo articolo. Come lunghezza media suggerita consigliamo 9.000 caratteri (1.500 parole ca.).

Ma prima di iniziare a scrivere il tuo articolo, prendi un foglio e chiarisci i seguenti punti:

  • qual è il tuo target;
  • qual è lo scopo del tuo contenuto;
  • a quale ricerca del target risponde;
  • che tipo di informazioni voglio dare;
  • in quale ordine.

L’ordine da dare al tuo contenuto funzionerà come una sorta di scaletta: stilarla e seguirla ti aiuterà ad affrontare il tema scelto senza perderti.

Per scrivere bene su LinkedIn puoi tenere a mente le linee guida generali della scrittura per il web: ne parliamo in questo articolo

linkedIn cosa scrivere7 consigli per fare storytelling su LinkedIn

Fare storytelling su LinkedIn significa usare la narrazione per parlare del tuo lavoro in modo autentico e coinvolgente. Significa raccontare cosa c’è dietro prodotti/servizi per creare un collegamento emotivo tra la tua attività e il tuo pubblico attraverso storie che parlano di valori, bisogni, passioni, desideri condivisi. Vediamo come riuscirci! 

  • Pensa a te stessə come un’azienda e alla tua azienda come una persona con un carattere, dei valori e un suo linguaggio. Ne abbiamo parlato approfonditamente nellarticolo dedicato al tono di voce: se ti va, leggi di più.
  • Racconta la tua storia a puntate: puoi raccontare diversi episodi legati alla tua attività o raccontare lo stesso episodio in maniera differente senza dire tutto in una volta.
  • Non iniziare dal “c’era una volta”: le storie più efficaci sono quelle che iniziano nel pieno dell’azione perché coinvolgono subito il lettore. 
  • Tratta i tuoi servizi come l’oggetto magico della tua storia, non come i protagonisti: sono proprio i tuoi servizi a permettere alle persone di risolvere il loro conflitto/problema. 
  • Svela il tuo dietro le quinte.
  • Basati su parole concrete e d’uso comune.
  • Dai un volto umano alla tua attività: non di soli servizi e cause è fatta la tua professione. Ci sei tu, chi collabora con te o chi lavora al tuo fianco. 

SEO per LinkedIn: come farti trovare

Dato che anche LinkedIn funziona come un motore di ricerca, oltre a inserire le tue parole chiave nel titolo, nella sezione Informazioni e nelle esperienze, per farti trovare meglio puoi: 

  • usare hashtag pertinenti nei post;
  • curare il tuo nome utente: meglio usare nome.cognome che una sigla casuale.
  • personalizzare la URL del profilo;
  • controllare la visibilità del tuo profilo dalle impostazioni: assicurati che sia visibile anche fuori da LinkedIn, se vuoi farti trovare da chi cerca su Google.

Ricordati che sia i post che gli articoli vengono indicizzati: se scritti bene, i tuoi contenuti oltre a farti connettere con il tuo network, possono uscire nelle prime posizioni di Google! 

LinkedIn e l’AI: potenzialità e avvertenze

Anche LinkedIn mette a disposizione sempre più soluzioni di Intelligenza Artificiale per migliorare l’esperienza degli utenti e potenziare il networking professionale. Grazie all’AI, la piattaforma:

  • offre suggerimenti personalizzati per ottimizzare i profili;
  • aiuta a creare contenuti mirati in base agli interessi e alle competenze degli utenti; 
  • facilita il recruiting con algoritmi avanzati di selezione. 

Inoltre, LinkedIn sta sperimentando uno strumento di ricerca lavoro potenziato dall’AI, capace di analizzare grandi volumi di dati per far emergere opportunità professionali altrimenti difficili da scovare. Un’altra buona opportunità da monitorare… 

Il nostro pensiero sull’AI? Ben venga, soprattutto se ci aiuta a esplorare più possibilità e a fare scelte migliori. Però, non dimentichiamo di verificare con cura i dati che ci propone e di usarla come un valido alleato, non come l’unica bussola. Questo vale sia per LinkedIn, sia per tutto ciò che facciamo fuori dalla piattaforma.

Checklist per un profilo LinkedIn efficace nel 2025

[ ] Foto profilo e copertina aggiornate

[ ] Presentazione chiara, mirata e personalizzata

[ ] Informazioni scritte con tono autentico e rivolte ai lettori

[ ] Esperienze aggiornate con esempi e risultati

[ ] Competenze selezionate con criterio

[ ] Parole chiave nei punti giusti

[ ] Link a sito, blog o portfolio

[ ] URL personalizzato 

[ ] Sezioni extra curate (volontariato, lingue, certificazioni ecc.)

[ ] Contenuti pubblicati con regolarità 

[ ] Tono di voce coerente con la tua personalità e il tuo brand professionale

[ ] Utilizzo consapevole di strumenti AI per ottimizzare i contenuti

 

Ultimo consiglio al volo firmato Punto e Virgola

Invece di pensare al tuo profilo LinkedIn come a un curriculum digitale, pensalo come a un luogo d’incontro. Un luogo in cui chi legge capisce in una manciata di secondi cosa fai, come lo fai e perché dovrebbe seguirti, scriverti o restare in contatto con te. Un luogo dove puoi essere te stessə, usando parole che rispecchiano la tua personalità e il tuo modo di comunicare.

Se ti sembra difficile trovare le parole giuste o il tono più autentico, niente panico: ci siamo noi! Con il nostro supporto, possiamo aiutarti a migliorare i contenuti del tuo profilo LinkedIn e a costruire una comunicazione autentica ed efficace. Ti va di parlarne? Prenota una call conoscitiva gratuita!